Io che, come sapete, sono sempre stato a favore di una segreteria Martina e per questo fortemente criticato dai renziani doc che gli preferivano Minniti, nel vedermi questa inaudita migrazione di penitenti intorno a lui mi viene voglia di prender sottobraccio Maurizio ed andarcene insieme con Zingaretti.
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Un vero ritorno al futuro!
Auguri! E porta i miei più cari saluti al compagno D’Alema.
Caro Sergio,
anche io vedo penitenti dappertutto, battersi il petto e chiedere scusa per il disturbo arrecato con i nostri improvvidi Governi.
Dappertutto tranne che con Giachetti e Ascani, che almeno sono franchi e diretti nei loro propositi.
Ho consigliato Orgoglio Riformista come parole d’ordine.
E’ quello che ci serve, altro che Ricostruzione, Rifondazione, Ripensamento, tutta roba già vista e che porta pure sfiga …!
Prato verde (i bucolici), foglio bianco (i letterati), damnatio memoriae (i più colti), …
Basta così!
Questo Congresso è nato male e finirà peggio: il PD non era nato per questo. Chi c’era (e noi c’eravamo) lo sa bene.
Servirà il massimo della fantasia per riprendere la strada interrotta.
Nel frattempo ci godiamo la rivoluzione grilloleghista. Ma che spasso …!
So momenti.
TI racconto questa:
Ieri a roma mi hanno rubato la borsa con dentro tutto: chiavi, carte, soldi, documenti, telefono.
Non ho avuto modo di comunicare con nessuno per ore, se non con mia mamma con il telefono della polizia municipale e poi sono stata ospite per un po’ da una vicina prima che arrivasse il portiere, che ha un doppione delle mie chiavi.
A ogni azione una reazione uguale e contraria, tranne se in mezzo ci mettiamo la riflessione. La reazione manda maledizioni invano, la riflessione invece ci regala pensieri.
E allora la riflessione dice che ho imparato delle cose, a parte quelle che ci diciamo sempre tutti, di stare attenti, di dividere le cose improtanti tra le tasche e le borse, etc…ma tanto sono indicazioni inutili, quella volta che non lo faremo capiterà.
No sono altre le cose che ho imparato. Riflettendo ho pensato alcune cose da cielo, azzurro e sole.
1. Tenere aperti i commenti della propria bacheca di facebook, il vantaggio è superiore allo svantaggio, se un amico prova a scrivere per lanciare una richiesta d’aiuto da un profilo che non è un contatto non ci riesce, e se prova a mandarvi un messaggio su messenger non lo vedete, perchè finisce tra le spam. E’ l’unico modo che si ha per comunicare subito, perchè per strada un messaggio su fb non te lo rifiuta nessuno e non hai a memoria nessun numero di telefono.
2. Ringraziare, tutti. RIngrazio la signora della bancarella che mi ha prestato 10 euro, ringrazio la signora che mi ha prestato il cellulare per chiamare casa, ringrazio i miei vicini che hanno chiamato il mio portiere, che ha un doppione di chiavi, ringrazio i commessi del negozio “as roma”, che mi hanno prestato una penna e si sono messi a disposizione, ringrazio i vicini che hanno rinunciato ai loro impegni domenicali e mi hanno ospitato in casa fino all’arrivo del portire, porello, che è arrivato da non so dove fuori roma per darmi la chiave.
3. Poteva andare peggio, mi hanno buttato a terra ma non mi sono fatta nulla, poteva capitarmi di notte, potevano farmi male. Invece nulla. Sto bene. Ed era una bella giornata di sole
4. Sono senza telefono, senza whattsapp, senza carte e senza bancomat, mi hanno prestato 50 euro. Ma per un paio di giorni sarò molto, molto leggera. Rilassata. Senza internet a casa. Sconnessa, se non di giorno in ufficio. Il che ha i suoi lati positivi.
5. Siccome è la seconda volta che accade in 15 giorni, anche se la prima meno grave: papà, cosa stai tentando di dirmi? Dimmelo e famo prima.
6. Non avendo il telefono, non ho un solo numero vostro. Tenetelo a mente.
Potrei continuare, ma la chiudo qui; questo per dire cosa, caro Sergio? Che insieme alla mia prima reazione, (ma come, planano gli amici renziani nella mozione Martina, dopo averne ignorato come peste bubbonica per mesi la segreteria?) che sulle prime è stata come la tua, devo metterci la riflessione; la riflessione dura giorni, pesa i pro e i contro, valuta il mio e il nostro passato, il mio e il nostro presente, il mio e il nostro futuro, la mia grande amicizia con tommaso nannicini, il mio affetto per tanti e tante dispersi in tutte le mozioni, e poi mi farà scegliere: e sarà comunque una giornata di sole, qualunque sia la scelta. Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. Invece c’è un futuro davanti, tutto da costruire. Anche Zingaretti ha da costruirlo, perchè ancora non lo ha fatto, eh. Sono quasi tentata di dare una mano a questa ragazza sai? Maria Saladino. Esse come sole, come saladino e come spicola. Chissà?
Baci, Mila
Credo siamo in piena follia; l’ agenda del nostro, le opinioni, persino le scelte paiono e si vorrebbero dettate dall’ esterno o da fattori estranei al normale confronto delle idee.
Chi come me aveva scelto Martina per la sua integrità, generosità, spirito unitario, per come ha cercato ed in parte è riuscito a ricollocare il PD nel suo alveo naturale , coerente con la sua vocazione storica , ovvero al fianco dei più deboli, ma senza ideologismi e abiure per quanto di buono i nostri governi hanno fatto ( e credo ogni giorno ciò sia sempre più evidente …) , ebbene , ora dovrebbe cambiare opinione solo perchè una parte dei c.d. renziani , orfani di Minniti, ne ha sposato la causa?
La mia scelta è stata dettata dalla valutazione delle proposte e soprattutto della prassi di Martina, non può essere certo condizionata dai transitori compagni di percorso.
E poi, cosa sottintenderebbe la riflessione di Sergio? Che Guerini, Rosato, solo per citarne due, sarebbero dei compagni di strada indegni? Siamo arrivati a questo settarismo?
Così pensando crolla l’ idea stessa di Partito, di Comunità, di rispetto minimo per la convivenza ed il lessico democratico .
Io stimo Guerini, Rosato, Fedeli, Madia e, voglio dirlo, Boschi, pur nella saltuaria differenza di opinioni, così come apprezzo Del Rio, Serracchiani , Richetti ( anch’ essi ex renziani, se vogliamo continuare ad abusare di queste categorie di identificazione) , e potrei continuare …; e sono contento se la loro adesione al progetto di Martina sarà sincera e propositiva.
E ammesso che sia interessato alla “mozione ” ( bei tempi ) Zingaretti, dovrei cambiare idea se alla stessa aderissero Lotti o Bonifazi?
Aggiungo, caro Sergio, che preferisco di gran lunga il confluire di parte del mondo c.d. renziano su Martina ( o su Zingaretti) , che non le manovre insopportabili, degne della peggiore vecchia politica di D’ Alema e C., che vorrebbero oggi, dopo tutti i disastri che hanno combinato e dopo essere stati i primi artefici della deflagrazione della sinistra, ergersi a convitati di pietra del nostro Congresso, diventando di fatto, recandogli tra l’ altro un indubbio danno, grandi elettori di Zingaretti.
Allora, un po di semplicità, per favore.
Zingaretti proponga con chiarezza il suo progetto, le sue scelte, le sue alleanze, Martina faccia lo stesso, poi il popolo Democratico avrà tutta la capacità, la saggezza, l’ intelligenza di fare la sua scelta, senza condizionamenti e dietrologie.
Basta l’ ossessione Renzi, ancor più basta con derive settarie per cui si giudica la proposta politica e chi le rappresenta non in se ma in base ai compagni di strada. E lo ribadisco di nuovo, stiamo parlando di nostri compagni, lo sono stati nel passato e lo saranno anche nel futuro.
Spero che finalmente si riesca a parlare di politica, di progetto, di modello di partito, di prospettive per il paese; che sia un chiaro, onesto scontro di idee, che vinca chi deve vincere e che tutti rispettino il risultato. E basta.
Salvatore Bini
Sei molto semplicistico, caro compagno. Martina era già nostro segretario e io l’ho fermamente appoggiato. A mio avviso era l’unico in grado di unire le varie anime del PD, da Cuperlo e Gentiloni da un lato, ai Lotti e Rosato dall’altro ma quest’ultimi hanno preferito spaccare ulteriormente il partito proponendo Minniti. Ora, dopo che Minniti se n’è andato incazzato con Renzi, si riscopre Martina. Secondo te non c’è nessun aspetto ridicolo in ciò? Capisco l’amore cieco per una donna ma l’amore cieco verso Matteo Renzi mi fa paura.
Sergio
Caro Sergio ,
Tu sei un vero rivoluzionario allergico a qualsiasi tipo di compromesso anche a quelli che proponi tu. Pensavo che tu dopo aver proposto a Minniti di ritirarsi e di votare Martina, accettassi che anch’io, che avevo sponsorizzato Minniti, secondo te troppo Renziano, potessi votare Martina ed invece, mi pare di capire, Che tu per evitare il mio voto vuoi scappare con Martina a votare Zingaretti che vuole a sua volta recuperare D’Alema, Bersani, Bertinotti, Ferrero e compagni vari. Se questo è l’obiettivo caro Sergio allora ha ragione Matteo Renzi ed è meglio che facciamo un partito nuovo che stia lontano dai comunisti e dai vari rivoluzionari senza esercito. Zingaretti è convinto di rifare quello che non è riuscito a Prodi ed allora buona fortuna ragazzi! Per me è inutile provare e riprovare cose già verificate impossibile.
In tutto il mondo le forze politiche si spostano verso il centro ed invece qualcuno in Italia inneggia al comunismo ed alla sua rifondazione ed io non voglio far parte di costoro. Ho votato per quarant’anni partito comunista italiano e non voglio tornare a professare lo stesso dogma fallito miseramente con il crollo dei paesi comunisti in tutto il nostro mondo. Non è possibile fare l’accordo con i comunisti che voglio la nazionalizzazione e l’abolizione della proprietà privata. Io invece voglio che nel PD ci siano gli imprenditori e gli operai e che insieme provino a cambiare questa società e renderla più giusta, più libera più serena. Vorrei però capire facendo a Zingaretti la seguente domanda: come farai a far stare insieme imprenditori e comunisti nel PD? Confermo comunque che voterò Martina, se non scappa con Sergio a votare Zingaretti. Spero comunque che il PD confermi la sua linea tenuta fino ad ora e che sia la casa di tutti gli Italiani, dall’imprenditore all’operaio/ contadino lasciando fuori i comunisti. Buonanotte a tutti Antonio De Matteo
Rispondo a te quello che ho risposto al compagno Bini e in più ti prego di non diffondere fake news. Come la penso su D’Alema dovresti saperlo assai bene e comunque l’ho riconfermato nella vignetta per Tiscali di oggi. Non credo assolutamente che Zingaretti sia portatore di interessi antichi e ormai bruciati dalla storia e pensi di riaprire agli esuli volontari. Se fosse così mi allontanerei subito. Ripeto: quello che mi meraviglia è la mancanza di un’autocritica per chi solo adesso si accorge che esiste anche Martina. Tutto qui. Averlo scelto prima che si ritirasse Minniti avrebbe voluto dire una scelta onesta e, per me, esemplare. Farlo adesso sa tanto di salto sul carro di salvataggio.
Ciao
Sergio
Vedo che fate tutti finta di ignorare la candidatura di Giachetti ed Ascani.
Non me ne stupisco.
Spero invece che vi stupiate del seguito che otterrà tra iscritti e simpatizzanti!
C’era un buco politico evidente nelle candidature (visto che l’ipotesi unitaria era stata snobbata con sdegno da tutti): Giachetti e Ascani lo stanno coprendo.
Sono (siamo) quelli che non si vergognano e che non devono chiedere scusa per avere fatto riforme che nessuno aveva avuto il coraggio di fare prima (parlarne sì, tanto, ma fare … no!).
Ripeto: questo Congresso non doveva andare così. Ora però bisogna andare avanti.
Questa volta, Ernesto, dopo aver richiamato all’ordine e alla realpolitik un po’ tutti, adesso mi diventi sognatore. Ma chi se li caga Giachetti e Ascani? Certo, ad una radiografia di coppia apparirebbero due stupende persone e, per quanto mi riguarda, sostenni Giachetti con molta convinzione quando fu candidato a Roma. La sua formazione radicale poi è, almeno per me, una buona garanzia di qualità. Purtroppo la loro candidatura servirà solo a spostare i voti di coloro che, avendo sperato in Minniti, cercano ancora di non ritornare vergognosamente in quel che avevano scartato. Il risultato sarà un indebolimento di Martina nei confronti di Zingaretti. E’ giusto o non è giusto? Saperlo. Entrambi, lo ripeto, per me sono buoni candidati, coi loro meriti e i loro limiti. I limiti di Zingaretti non sono le voci che lo dicono pronto ad allearsi con grillini e LeU (non ci credo assolutamente) ma il problema del governo del Lazio. Può un individuo reggere contemporaneamente due impegni così gravosi? Il prossimo segretario del PD dovrà ipotizzare almeno due o tre anni spesi in giro per l’Italia per ripulire e far ricrescere il partito fin nei più piccoli borghi. Come può reggere, insieme a questo duro lavoro, anche il lavoro in regione? O lo facciamo dimettere e sacrifichiamo il Lazio alle destre? E Martina? La sua serietà e la sua gentilezza reggeranno al colpo di vedersi eletto non dallo schieramento unitario ma dal settore più oltranzista dei renziani? Ecco il bivio in cui mi trovo.
Non è un bivio, è un trivio (non triviale, però!).
Sbagli a snobbare così grossolanamente la candidatura Giachetti/Ascani.
Nella base (iscritti e simpatizzanti) non pentita, anzi orgogliosa, dei Governi Renzi e poi Gentiloni, né Martina né tantomeno Zingaretti potevano dare alcuna garanzia di voler riprendere e proseguire la loro profonda azione riformatrice.
Correggere e migliorare sì, rinnegare, rifondare, ricostruire, come dopo il diluvio, anche no!
Sai che avrei preferito un Congresso unitario. Non potendo, si gioca al gioco che c’è.
Giachetti/Ascani peseranno il giusto sul risultato finale.
Chi tiene in gran conto lo spirito innovatore e riformista del PD farebbe bene a considerare con favore la loro presenza.
Io lo faccio con convinzione.
PS: quello che fanno gli ex-renziani è affar loro. In un Congresso fatto così, si ragiona, ci si schiera e ci si conta.
Io voglio andare avanti e non ripiegarmi all’indietro. Giachetti/Ascani lo faranno di certo.
Caro Sergio, anche se non voglio tediare nessuno con una replica, credo di dover fare alcune precisazioni, poichè, evidentemente, non sono stato compreso:
a) forse la mia analisi sarà stata semplicistica,magari era più fine definirla semplice, tuttavia il punto è che se la scelta di Martina, da te condivisa sino a qualche giorno fa, era dettata dalle sue idee e dalla sua linea, non è certo l’ affluire di nuovi compagno di strada che può farmi cambiare idea; rilevo che è di oggi l’ annuncio di adesioni di ex renziani alla candidatura di Zingaretti: forse questi ultimi sono più puri, coerenti e limpidi di quelli che hanno optato per Martina o dei pochi che legittimamente opteranno per Giachetti?
b) nessun amore cieco per Renzi, ovviamente non puoi conservare memoria dei miei passati interventi; se proprio vuoi scomodare la parola amore, allora si, ho un grande ( ma razionale) amore per il Partito Democratico, per ciò che ha rappresentato e mi auguro rappresenterà per la sinistra e la democrazia in Italia;
c) ciò di cui ho paura è di un dibattito non incentrato sul merito, una volta si diceva sui contenuti, ma sulle persone e gli itinerari, a volte contraddittori, ma è umano ed in politica molto frequente, che ogni protagonista segue; che dovevano fare i “renziani” orfani di Minniti? andare via ( io non lo voglio, tu forse la riteni una opzione liberatoria), trasferirsi in massa su un improbabile candidato dell’ ultim’ora, oppure , come è assolutamente logico e dettato dalle circostanze, scegliere liberamente il candidato più affine all’ orientamento e alla storia di ciascuno? Hanno fatto questo, e siamo in presenza di una diaspora a mio avviso positiva, dettata in gran parte da idealità e non da logiche meramente di sopravvivenza politica.
Una ultima osservazione, ad onore di Renzi ( che , ripeto, non amo ciecamente, questo si si chiama liquidare semplicisticamente un ragionamento) : mi pare che siamo in presenza, per la prima volta nella storia di un partito della sinistra, di una corrente che supera se stessa in maniera non conflittuale, senza che il capocorrente in questione ostacoli o indirizzi detta ” liquidazione”. Credo che sia un merito e un itinerario coerente con le posizioni pubbliche assunte in merito da Renzi. Se poi andrà via fondando un nuovo partito, beh, oltre ad essere un tragico errore, smentirà se stesso e perderà la mia stima, per quel che conta, ovviamente.
Un abbraccio,
Salvatore Bini
Sì, semplicistica è stata la mia risposta. Grazie e scusa.
Sergio
Io sto con Ernesto e voterò per Giacchetti e Ascani.
Camillo
Ma una o due paginette di programma, che non siano di demolizione dei concorrenti, qualcuno le ha viste?
Sandra Festi – Bologna
Ma qualcuno ha letto una paginetta di programma , che non sia di demolizione dei concorrenti ?
I miei 25 lettori (forse anche meno!) sanno che ho molto insistito sulla possibilità/opportunità per il PD di fare un Congresso unitario, con una candidata, forte e donna.
Non è andata così.
Il Congresso sarà, almeno per ora, un tradizionale scontro tra proposte politiche, aspiranti leader, persone dentro e fuori il Partito che li appoggeranno o li contrasteranno.
La candidatura di Roberto Giachetti ed Anna Ascani (i media la ignorano, ma c’è, vi assicuro, e non è irrilevante!) ha coperto un evidente buco politico presente nelle candidature già in campo.
Rappresentano quelli orgogliosi di una stagione riformista importante anche se interrotta, quelli che non se ne vergognano e che non devono e non vogliono chiedere scusa a nessuno per quanto fatto in quattro anni di Governo.
Migliorare si può e si deve, andare avanti pure, rinnegare no!
Ma avremo modo di parlarne più avanti.
Nel frattempo però mi piacerebbe ricordare al sistema dell’informazione (scusate se uso questo termine un po’ apodittico, ma davvero mi pare di vedere un unico Moloch, con minime sfaccettature diverse ma nella sostanza allineato al pensiero unico) che questo disgraziato Partito Democratico è sempre l’unico Partito in Italia che comunque si mette in piazza, fa congressi, lava tutti i panni in pubblico, si espone alle salaci battute degli opinionisti da salotto, alle alzate di sopracciglio dei severi intellettuali illuminati, alla critica ed a volte anche al dileggio del popolo, almeno quello che si pasce dell’informazione unificata.
C’è un altro popolo per fortuna: sarà meno visibile, meno scoppiettante, ma c’è, lavora, crede ancora nelle basilari norme della democrazia.
Oggi è un popolo fuori moda, forse, ma si sa che le mode vanno e vengono. Quindi, mai demordere.
“Tu non molli mai!” dice il disincantato WASP Robert Redford all’ebrea attivista Barbra Streisand in “Come eravamo” di Sydney Pollack.
Mi piace pensare che c’è ancora gente che non molla, mai, e crede che il futuro possa essere migliore.
Sono loro che ci faranno uscire dal buco nero nel quale ci siamo andati a cacciare, prima o poi, e speriamo prima.
Aspetteremo invano i congressi del M5S, o della Lega, o di Forza Italia, tutti soggetti “chiaramente” democratici, aperti al dibattito interno, contendibili, diremmo con linguaggio forbito.
Ma non importa: sono loro i vincitori e quindi devono avere per forza ragione. O no?
A loro non si rimprovera “l’uomo solo al comando”, la personalizzazione, l’invadenza sui media.
No, per carità! Tanto, a che servirebbe? Cos’hanno a che fare con la democrazia?
Queste accuse servono solo per distruggere quelli che invece ci provano a cambiare il mondo, quel mondo che NON vuole cambiare: vuole solo lamentarsi e restare com’è.
Tanto ognuno ha il suo seppur piccolissimo orticello da difendere e guai a chi glielo tocca.
Povero mondo di piccole persone, che si atteggiano a “soloni” o a “watchdog” (addirittura), che si beano a guardare il loro volto nel teleschermo, nei telegiornali, nei talk-show: la fiera della vanità!
Così va il mondo, alla fine a strappi e strattoni si va pure avanti, ancora e sempre avanti, malgrado la pigrizia mentale di molti osservatori o anche la malafede di qualcun altro.
Ma noi non molliamo, mi raccomando.
Testa sul collo e cervello acceso, spirito critico ed indipendenza.
Alla fine, vinciamo noi! O no?
Caro Sergio,
Io non ho niente da salvare personalmente: non difendo o cerco poltrone, ma ho solo aderito alla tua proposta che prevedeva il ritiro di Minniti ed il voto a Martina. Penso, come tu sostenevi, a Martina come una buona intermediazione tra “renziani” e “rivoluzionari” in grado di tenere sufficientemente unito il PD dando una possibilità concreta a coloro che,come me, non credono più alla filosofia comunista realizzata ed autodistruttosi. Era quindi un tentativo di compromesso, senza abiurare da parte di nessuno le proprie idee, e non una resa incondizionata. Certo io faccio fatica a capire le persone più brave di me, ma Cerco di apprendere da loro, spesso inutilmente. Mi viene in mente il mio ex compagno di scuola della 2A ,dell’anno scolastico 65 /66 all’istituto tecnico industriale G. Feltrinelli di Milano Che, bravissimo con la media dell’otto, capiva sempre tutto e subito, alla mia seguente domanda rispose come come segue. “Baragiano, ma come hai fatto a rispondere a tutti i quesiti di questo difficilissimo compito di matematica?“ La sua risposta fu: “io invece non capisco come fai tu a non capire cose così semplice e chiare !“ Ho scoperto poi che i bravi, soprattutto se tali si ritengono, non hanno voglia di perdere tempo con quelli ritenuti inferiori a loro; ma mi consolai , mi consolo ed andai e vado avanti pensando alla storia umana. Pensai e penso a Manzoni Alessandro e Chiara Piero che furono bocciati in Italiano, a Verdi Giuseppe che fu giudicato, dai professori del conservatorio che oggi porta il suo nome, senza attitudine musicale; a Galileo Galilei considerato un pericoloso diffusore di fake news ed incarcerato; per arrivare fino ai nostri tempi con lo psicologo Recalcati costretto a ripetere per ben due volte l’anno scolastico. Ho capito così e consolidato i due seguenti concetti:
1 ) la verità, il nome della quale si sono commessi atroci delitti, non esiste:ogni essere umano ha la sua ed io la mia l’ho cercato, cerco e cercherò di condividerla con tanti miei simili, sapendo che tanti altri la contesteranno con il mio rispetto;
2 ) la perfezione non è e non sarà di casa su questa terra: tutto è opinabile ed io ho provato, provo e proverò a condividerla il più possibile, lasciando ai miei contemporanei e posteri la libertà di dissentire senza pensare di costringerli ad aderire alle mie umili meditate, ma aperte idee di vita.
Caro Sergio senza rancore e con l’affetto vota chi ti pare. Io voto Martina come compromesso e senza abiurare nessuno. Spero comunque che nel PD si faccia strada la filosofia del compromesso che rimarrà l’unico metodo per salvarci. Un abbraccio a tutti con tantissimi auguri Antonio De Matteo Milano