Di grande livello anche queste risposte di Francesco Costa ad una serie di obiezioni fatte al suo scritto precedente. Le argomentazioni di Francesco sono, a mio avviso, di grandissimo interesse e personalmente amerei tanto diventassero elementi del prossimo congresso straordinario del partito a cui dovremo mirare tutti noi.
Raccolgo un po’ delle obiezioni più diffuse e serie al mio post di ieri e cerco di rispondere. La versione brevissima la trovate nelle mie Storie di Instagram, se andate di fretta. La versione testuale di seguito.
Facendo così il PD non imparerà mai a essere migliore
Me lo hanno scritto in molti, la migliore esposizione di questo argomento è quella di Luca Sofri e non solo perché è il mio capo e maestro.
Non votare il Partito Democratico non significa “fare il gioco dei fascisti, o dei grillini”: significa dire “fate le cose meglio e ne riparliamo”; significa dire “il mio voto non è gratis”; significa dire “not in my name”; significa dire “se volevi convincermi candidavi Luigi Manconi invece di Tommaso Cerno” (non ho niente contro Tommaso Cerno, ma ce l’ho con un partito che decide i candidati senza nessuna ragione comprensibile); significa dire “devi smettere di approfittartene, e piantarla con questo ricattino”. Significa dare un valore lungimirante e costruttivo all’astensione, o al voto per candidati dignitosissimi fuori dal PD.
Da zero a dieci tutti gli altri sono partiti tra il 2 e il 4: bocciati senza dubbio. Il PD è tra il 5 e il 6: in questi casi certi professori promuovono “per incoraggiamento”, certi bocciano sperando che impari qualcosa e faccia meglio l’anno prossimo. Hanno buone ragioni entrambi: quando si tratta di ragazzi al liceo io di solito sto coi primi, quando si tratta di gente che ci marcia e destini di tutti quanti sono ogni volta molto indeciso.
È tutto vero ed è questa l’obiezione per me più convincente al mio post, tanto da essere anche io ancora combattuto: e sono sempre aperto a cambiare idea. L’argomento con cui mi rispondo è che mentre noi decidiamo che la cosa più importante in base a cui orientare il nostro voto a queste elezioni, queste con i matti al 50 per cento dei sondaggi, sia dare una meritata lezione al Partito Democratico, qualcuno nei prossimi anni se la vedrà molto male. Questo è ricattatorio!, mi ha scritto qualcuno. E certo che lo è. Ma non è mica un ricatto che vi sto facendo io. È come quella vecchia storia per cui non si dovrebbe trattare con i terroristi. Certo che non si dovrebbe. Però l’ostaggio c’è. L’ostaggio siamo noi, anzi: soprattutto i più deboli di noi. Qualcuno ci andrà di mezzo, sempre che il PD apprenda la lezione. Siate ben consapevoli del costo di questa scelta “punitiva” contro l’unico partito normale. Se no qualcuno ci andrà di mezzo per niente. Ma su questo torno dopo.
Sempre Luca Sofri:
Votare il Partito Democratico – il più presentabile partito che c’è, quello di maggiore qualità politica e umana, indiscutibilmente – oggi significa dire “ci sono una serie di disdicevoli cazzate che avete fatto, e una quota imbarazzante di persone mediocri a cui affidate ruoli importanti, con conseguenze pessime, ma io vi voto lo stesso per allarme sulle alternative e voi continuerete a fare le stesse cazzate, ad affidare ruoli importanti a persone mediocri, con conseguenze pessime”. Sono decenni che si vendono quell’allarme e oggi “il ritorno del fascismo” – fondato o no che sia – è un benvenuto fattore di consenso, al PD. Ma si può costruire un progetto politico sulla speranza che ci siano pericoli da scampare?
Molte cose buone in realtà sono state costruite sulla premessa dei pericoli da scampare: l’Unione Europea e le Nazioni Unite, per dirne di grandissime. Poi ripeto, l’obiezione mi sembra molto razionale: ma prendete Roma. A Roma gli elettori hanno voluto dare una bella lezione al PD alle ultime comunali, col risultato di… far restare il PD romano quello che era prima. I partiti umiliati e sconfitti si rimpiccioliscono: fanno scappare i benintenzionati e fanno restare gli altri.
Il PD ha avuto un congresso pochi mesi fa, quello era il momento di cambiarlo. Renzi, sbagliando, ha voluto ricandidarsi; i suoi avversari erano oggettivamente poca cosa; quelli a cui non piace Renzi non sono stati abbastanza e non sono stati abbastanza bravi. Se ne parla al prossimo congresso, di cambiare il PD: non alle prossime elezioni. Ah, ovviamente tutto questo è possibile solo col PD: gli altri grandi partiti italiani invece hanno un padrone inamovibile. Tutto questo però per dire anche un’altra cosa, e cioè che il PD non può lamentarsi se qualcuno non lo voterà in base agli argomenti sensati che porta Sofri: si è preparato questo piatto, a partire dai propri iscritti e militanti, e ora dovrà mangiarlo.
Voglio votare una vera sinistra!
Eh, mettiti in coda. Anche io. Però, due cose.
Primo: ognuno di noi ha in testa dieci, venti potenziali criteri in base ai quali votare, e dovrà necessariamente fare un compromesso e scegliere quello che conta di più. Chi pensa che oggi la priorità a queste elezioni sia votare una “vera sinistra” fa bene a votare LEU o Potere al Popolo o quello che vuole, se quella è la “vera sinistra” che immagina. Dico sul serio. Nessuna possibilità di governare, in un caso poche possibilità anche di andare in Parlamento, ma col proporzionale ogni seggio conta. Io mi guardo intorno, nel paese che abitiamo, e non penso che questa sia la priorità, onestamente: non quando – di nuovo – esiste la concretissima possibilità di un governo Salvini o Di Maio o addirittura Salvini-Di Maio. Mi posso sbagliare, ovviamente.
Secondo: quale sarebbe questa “vera sinistra”? Io credo che in Grecia, nelle condizioni della Grecia, voterei Syriza. E non solo perché gli altri partiti sono a vario titolo dei truffatori, ma anche perché Syriza è un partito vero, con un leader vero, un progetto vero, e idee politiche legate alla realtà. Ma Potere al Popolo non esiste (mi dispiace ma è così) e LEU non è un partito vero e non ha un leader vero. È un cartello tra più partiti che non hanno messo in comune niente, con un leader scelto da nessuno e per questo privo di qualsiasi potere e mandato, che sarà archiviato il 5 marzo. Non ha nessuna forza rinnovatrice, nessuna “missione”, nessun progetto a parte dire “esistiamo” e marcare un territorio, se non per poche persone già schiacciate da Bersani, D’Alema, Speranza e gli altri maggiorenti (lo dicono loro stessi).
Io vorrei avere un’alternativa al PD, questo era il tema del mio post, ma questa sarebbe la “vera sinistra” che dovrei votare prioritariamente su qualsiasi altro criterio per scegliere chi votare, a queste elezioni qui con i partiti dei matti usciti da Black Mirror? Per me no, poi liberi tutti.
Ma dobbiamo votare il meno peggio per salvare la democrazia tutte le volte?!
Hai ragione. Per vent’anni in Italia la sinistra, il centrosinistra e la destra antiberlusconiana – tipo Marco Travaglio e co – hanno colpevolmente abusato di parole come “regime”, “deriva putiniana”, “dittatura”, “democrazia in pericolo”, eccetera. Era una cazzata. L’ho anche scritto all’epoca, e più volte, per fortuna, se no oggi mi dareste dell’opportunista. A forza di gridare per vent’anni “al lupo, al lupo”, poi arriva il lupo e non ce ne accorgiamo. Questa è la volta in cui siamo nella merda, non le altre. Questa in cui Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno il 50 per cento nei sondaggi.
Non è anche colpa del PD se tante persone vogliono votare questi matti?
Sicuramente lo è. Ho scritto anche nel post di ieri che Renzi dal 4 dicembre non ne ha più imbroccata una. Non è il principale responsabile, però, secondo me: il principale è la stampa. Me compreso in quanto parte della categoria. La stampa che per allarmismo e sensazionalismo e due copie o due clic in più racconta ogni giorno, ogni minuto, su giornali e telegiornali, un paese in cui è sempre più pericoloso camminare per strada nonostante i reati scendano di anno in anno. Una stampa a cui non fa gioco dire che siamo ancora messi piuttosto male ma tutti i parametri economici sono in miglioramento costante ormai da un bel po’ di tempo. Una stampa che spara senza verificare, che urla, che disinforma, che in certi casi tifa attivamente caos e baratro.
Sei un orrendo privilegiato, lo ammetti anche tu!
In questi casi si fa riferimento a questo passaggio del mio post:
Io vivo in una delle città più prospere e meglio amministrate d’Italia, sono un uomo, ho la cittadinanza italiana, sono relativamente giovane, sono normodotato, sono autosufficiente, sono eterosessuale, sono bianco, non ho figli, ho un lavoro stabile e che mi piace e uno stipendio che mi permette di vivere serenamente. Sono letteralmente il ritratto del privilegio, in un posto come l’Italia del 2018. Non sono al riparo da tutto – uso le strade e gli ospedali che usiamo tutti, pago le tasse, mi affido alle forze dell’ordine per la mia sicurezza, eccetera – ma comunque vada me la caverò. Posso permettermi di votare per “dare un segnale” o perché Renzi mi sta sul cazzo, posso votare per contestare una sola questione – che sia il caso Regeni o la gestione dei flussi migratori – infischiandomene del fatto che il ministro degli Interni Matteo Salvini e quello degli Esteri Carlo Sibilia proprio su quelle questioni avrebbero fatto e faranno molto peggio. Io lo posso fare, starò bene comunque, anzi, magari mi tolgo pure una soddisfazione. Se però siete donne, studenti, stranieri, genitori, malati, disoccupati, precari, disabili, omosessuali, non bianchi, se non potete vaccinarvi, o se avete a cuore la serenità di almeno una di queste categorie di persone, io ve lo dico, guardiamoci negli occhi: forse non ve lo potete permettere, di giocare col fuoco.
Magari ho torto sull’argomento generale, ma è chiaro cosa intendo dire qui, no? Intendo che in un posto come l’Italia del 2018 sono indubbiamente un privilegiato pur facendo una vita assolutamente normale. Lo sono soltanto per il fatto che ho un lavoro normale e non faccio parte per mia fortuna di un gruppo sociale discriminato o perseguitato o svantaggiato. Per il resto non ho grandi fortune né le erediterò, non ho parenti potenti o famosi, ho un lavoro normale, non possiedo una casa né una macchina. Eccetera. Sono quello in coda dietro di voi al supermercato. Non trattatemi come Flavio Briatore, grazie.
Ti sei schierato, non mi fido più
Tutti i giornalisti hanno delle idee, tutti. La differenza è tra chi le espone, argomentandole e discutendone con i lettori, e chi no; e tra chi quelle idee ce le ha o le cambia per opportunismo. Io cerco di fare la prima cosa. Potete non essere d’accordo con me, potete pensare che stia sbagliando tutto, ma vi garantisco che sbaglio da solo: non datemi del venduto, dai.
11 Comments
Cari compagni, è veramente interessante leggere questi vostri interventi, tutti, e mi sento veramente coinvolto dalle vostre analisi e a volte non so a chi dare ragione perché anche in questo piccolo mondo del blog pur parlando tutti con lo sguardo a sinistra esistono talvolta delle diversità all’apparenza inconciliabili. Ma io non sono un’intellettuale e nemmeno un politico anche se ho sempre lavorato per il partito fin da ragazzo.
Sono un ex imprenditore pensionato e vivo con gente comune, cioè quella che si trova in ogni parte del paese e va a votare. Ho assistito in questi anni ad una involuzione del pensiero comune veramente raccapricciante.
Siamo partiti dopo l’avvento di Renzi al governo da un’euforia quasi totale perché le cose fatte dal suo governo erano giuste e necessarie ad un odio per il nostro segretario che non ha precedenti. Quali sono le cause? Chiediamocelo. Io ne individuo alcune. Ha ragione Francesco Costa nell’individuare nei giornali sopratutto quelli di sinistra una delle cause , solo perché il segretario ha un brutto carattere ed è antipatico. Il suo governo e Gentiloni ha portato avanti delle riforme che nessuno aveva fatto mai ma se siete lettori di Repubblica sono anni che quasi tutti i giornalisti ( ormai ha ceduto anche Serra) danno addosso al PD .
Ritengo che il danno fatto alla sinistra dai dissidenti e dagli scissionisti sia incalcolabile e credo irrecuperabile. Sento tutti i giorni dire ” ma se continuano a litigare tra di loro come possiamo dargli fiducia” ed è più facile accettare la demagogia dei populisti che stare lì a disquisire sulle cose da fare.
Oggi non ti ascolta più nessuno e dobbiamo ringraziare i D’Alema , Camusso e compagnia bella se saremo sempre meno rappresentativi nella società. Se posso vorrei dare un consiglio agli intellettuali si sinistra. Parlate di più con i compagni Z gli ultimi e con la gente comune, quando saprete cosa pensano , solo allora potrete realmente con il vostro pensiero portare questo paese fuoridalla attuale situazione e di quella in cui ci troveremo il 5 marzo.
Marco bs
Bene Marco bs, sono le cose che penso da tempo e quando sono cominciate le scaramucce della sinistra interna pre scissione, ho detto, parlando con amici e compagni, che il PD a fine nuttata sarà un partito al disotto del 20 % e all’opposizione, poi si ricomincerà se i nostri giovani ne avranno la forza, io spero di si e di sbagliarmi sulla percentuale.
ciao a tutti.
Camillo Repetti
Confesso, non ce l’ho fatta a leggermi tutto “questo” Costa, ma mi basta e avanza quello che ho letto. Ciò che riporta di Sofri mi pare rappresenti, e bene, il solito “tormentone” della sinistra “radical chic” quella, per intenderci, del Moretti che “mi si nota di più se ci vado o se non ci vado”? Io, per quella che è stata la mia vita, tutta, non solo nella politica, non ho mai avuto né la voglia né il tempo di farmi (scusate il “francesismo”) queste seghe mentali! “Cari compagni, cari amici, qui si fa l’Italia o si muore”, direbbe qualcuno, altro che discettare sul sesso degli angeli! Fatte cose NON di sinistra? Ma cristo, cosa sono le Unioni Civili, il Biotestamento, il Divorzio Breve, il ripristino del Reato di Falso in Bilancio, il divieto di Firma delle Dimissioni in Bianco, la legge di Contrasto al Caporalato, la legge a Tutela dei Testimoni di Giustizia (Whistleblowing), la Dopo di Noi, la stabilizzazione di 130mila precari della scuola, l’inasprimento delle pene per i Reati Ambientali, l’Omicidio Stradale, la legge Contro lo Spreco Alimentare, il tetto alle retribuzioni dei manager pubblici … Devo continuare? L’ho scritto in un commento postato su FB; in qualsiasi paese “normale” se un governo avesse fatto quanto i governi a guida PD nella passata legislatura, soprattutto considerando le CONDIZIONI DATE all’inizio, i partiti di governo non avrebbero neppure dovuto fare la campagna elettorale, almeno il 50% dell’elettorato li voterebbe, senza se e senza ma. E noi invece sempre lì, a guardarci l’ombelico! Ah, è vero, dimenticavo quello “stronzo”, “arrogante” e “antipatico” di Renzi! Vuoi mettere! E se devo dirla tutta, non ho mai sopportato, e non sopporto, chi si pone su un piedistallo e pensa di apostrofare gli altri come se portasse “il verbo”. Non è così che funziona, almeno non con me!
P. S. Ma Manconi quante legislature ha già fatto in Parlamento?
Bravo Silvano,e grazie per tutto quello che dici e che sottoscrivo alla lettera!
Concordo in toto con Silvano e aggiungo tre cose
1) Un elettore “illuminato del PD che vota + Europa si presta, volontariamente o meno, alla resa dei conti del dopo voto.
2) A costoro consiglierei di lasciar perdere la mancata candidatura di Manconi, anche perchè da come seguo la campagna elettorale mi risulta che Manconi è pienamente attivo a favore dei candidati PD.
3) Le liste elettorali del PD sono diventate come la nazionale di calcio, ognuno ha le sue liste e/o formazione ideale.
Se ho ben compreso dalle riflessioni di Costa l’elettorato di destra dovrebbe votare a sinistra perchè secondo Costa è l’unico voto che possa garantire una “pace sociale”, la tutela del risparmio e una classe dirigente preparata. ma siccome questa classe dirigente a cui lui allude è stata formata e preparata nelle maggior parte dei casi a fare “Danni” vedi la distruzione della fiducia nel sistemema bancario, la perdita di fiducia nel sistema giudiziario (vedi magistrati nominati da Violante quando era all’Antimafia), e che dire dell’immigrazione selvaggia, dello Ius Soli, e che dire di un’Europa fatta con i piedi da uomini di sinistra come Prodi e altri parlamentari che hanno difeso gli interessi delle Lobby industriali a discapito delle classi medio basse, come marinai, operai, agricoltori, che si ritrovano alla fame per via dei prodotti a bassissimo costo (vedi il grano coltivato da industriali Italiani in bulgaria o Romania ) a costi di carburanti e di manodopera infinitamente inferiori ai nostri che distrugge i nostri mercati (oppure il caso della Whirpool). Perchè prima di fare entrare uno stato in europa non ci si è preoccupati di creare parità di condizioni di accise, contributi e costi del lavoro omogenei? Perchè non lo vogliono le Lobby industriali !! ORA l’europa va diffidata a sanare entro sei mesi queste discrepanze economiche ovvero dobbiamo uscirne al più presto. Quindi se l’elettorato di destra e parte della sua classe dirigente va a sinistra, per contro, appare” VERO” che l’elettorato di sinistra si sposterà in massa a destra, magari votando in maniera disgiunta Casa Pound alla Camera e al Senato Salvini o la Meloni, non per la pace sociale, questa volta, ma solo per “il buon pane quotidiano” visto la miseria che ha portato la sinistra che tra l’atro è anche paladina sostenitrice dei “Centri Sociali (DELINQUENZIALI io direi) nei quali abbiamo visto lo squadrismo organizzato elettorale dove si annida nel suo embrione e nessuno ne ha chiesto la immediata chiusura, ma la Boldrini che se la prende con i fantasmi di un passato, non vede il presente? e se questa classe dirigente è cieca perchè dovremmo votarla?
Caro Maurizio,
ti ringrazio del contributo che hai voluto mandare su questo blog ma, a quanto sembra, non esiste nessuna possibilità di dialogo viste le sicurezze aberranti che sai esprimere su tutti noi. Perdonami quindi se ti lascio come documentazione ma il livello di discussione di questo blog è di altro tipo e di altro livello.
Ciao
Sergio
Nella confusa disamina di Maurizio, che con i suoi periodi chilometrici ci aiuta molto a non capire i ragionamenti che fa, riesco (forse) a cogliere un’indicazione: lui voterà per i 5 stelle o per Salvini, perché rispecchiano la sua idea di NON Europa. Posso accettare la sua proposta sulla “parità di condizioni per imposte, contributi e costo del lavoro” tra i paesi come pre condizione per aderire all’UE, ma nient’altro.
Caro Francesco, certo tutto si può dire ma quando intervieni minimo mi viene un picco di pressione. Allora mi alzo, eseguo due tre esercizi respiratori, mi rimetto seduto e penso come interloquire. Ed ecco quel che penso. Ho due ragazzi a cui, insieme a mia moglie, abbiamo cercato di trasmettere il senso del dovere, a partire da quello scolastico. Tu, mi par di capire, non solo riabiliti i mediocri ma con loro ti allei ed a noi ci releghi tra quelli che “ci marciano”. Ma torniamo alla politica. Su Roma ritengo che tu non abbia abbastanza riflettuto. Chi ci avrebbe dato “una bella lezione”? Forse ti riferivi a quel calderone di consensi alla Raggi, per intenderci da LeU a Forza nuova. Unico collante l’astio personale verso Renzi. E i problemi di Roma?. Poi, dal nulla politico, passi all’offesa. Renzi si ricandida, Sofri analizza e dissente e tu affermi: “..si è preparato questo piatto a partire dai propri iscritti e militanti e ora dovrà mangiarlo”. Meditate compagni, in circa 2 milioni avete voluto dire la vostra; in circa 1.6000.000 avete scelto Renzi come vostro segretario, uno, Francesco, vi ridicolizza tranne poi ammettere che “..LeU non è un partito e non ha un leader, Potere al Popolo non esiste e Bersani,D’Alema e Speranza non sono altro che dei maggiorenti..”. Sulla stampa concordo. “Non verifica, urla, disinforma, crea caos e scava un baratro”. Non tutta evidentemente. Ma passare un semestre pre-elettorale a fare, telecronisti e talkshowisti in testa, una sola domanda “Con chi si alleerà il 5 Marzo?” senza allargare l’orizzonte, forse per timore di dimostrare che materie economiche o sociali (pensate ai provvedimenti citati da Silvano) non sono nelle loro corde, avvalora la tesi francescana. Da ultimo una precisazione sulla differenza tra chi espone, argomentandole e discutendole, le proprie idee e chi no; tra chi le ha e chi le cambia per opportunismo. Allora, Silvano ha motivato il suo voto al PD con argomenti. Molti di noi condividono il contenuto dell’intervento. Attendo un parere da Francesco, cui va il mio ringraziamento per il suo contributo che ci stimola e ci migliora. E, ovviamente, un grazie a Sergio Staino che ci offre questa opportunità.
“E’ la stampa,bellezza! e tu non puoi farci niente ” questo noto slogan valeva quando due giovani cronisti di un famoso giornale americano con intelligenza e tenacia misero in crisi un Presidente degli Stati Uniti. Sarebbe possibile oggi? Ieri La Repubblica pubblicava un editoriale del Direttore, chiaro e puntuale,oltre che dettagliato, che ci invitava a stropicciar i gli occhi prima di votare, e a pag. 3 ,con altrettanta puntualità , Giannini ci ricordava chi è veramente Berlusconi. E allora,secondo voi, chi ci invitavano a votare? Ci sono stati momenti,rari,in cui i grandi giornali avevano il coraggio di schierarsi apertamente. Oggi mi pare che manchi questa chiarezza,che avrebbe aiutato ad aprire gli occhi prima.Forse mi sbaglio e non ho capito bene? E’ la stampa,bellezza……….
Ho finalmente trovato un’ ora libera da varie incombenze, compresa una faticosa e snervante campagna elettorale sulle strade, per leggermi tutti questi pensieri in libertà. Soprattutto Luca Sofri mi sembra un esempio di scrittura en abîme – una sorta di vertigine verso l’ infinito. Molto banalmente, prosaicamente, concretamente , posso dire che domenica 4/03 andiamo a votare per avere un governo che risponda ai nostri bisogni materiali e etici? Per favore , togliamo tutta la falsa retorica e torniamo al punto.
Riposatevi prima di andare in cabina e, semmai andate a lavorare nei seggi perchè gli anonimi elettori devono affrontare due schede non facili da decifrare.
Sandra Festi – Bologna