D’accordo, non conosciamo ancora la legge elettorale con la quale si voterà alle prossime elezioni politiche. Non andiamo lontano dal vero se pensiamo che possa essere o il Rosatellum, con due terzi di proporzionale vincolato però alla scelta di coalizione, come ha opportunamente precisato il segretario del Psi all’ultima direzione, e con un terzo di uninominale maggioritario, oppure se vi sarà una svolta verso un proporzionale puro con sbarramento più alto. Ho lanciato l’idea che, a prescindere dalla legge elettorale, già in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, si sancisca un patto tra Italia viva, che dispone di 43 parlamentari, Azione, che ne dispone di 3, Più Europa, con i suoi 3 e Psi con i suoi 2, per costituire un cuscinetto tra sinistra e centro-destra, determinante per l’elezione del presidente, ed eventualmente per formulare una candidatura che possa essere accolta da tutti. Vado più in là. Personalmente penso che questa intesa debba trasformarsi in un accordo politico ed elettorale. E credo che per noi sia oltretutto l’unica soluzione che ci potrebbe in qualche modo garantire di restare nelle istituzioni nazionali in presenza di un taglio deciso da un referendum (e con l’appoggio del Pd) di ben trecento seggi. Penso che, contrariamente alla tornata precedente, in cui la nostra presenza é stata in qualche modo garantita dall’uninominale, qualsiasi sia la legge elettorale, il nostro obiettivo noi dovremo perseguirlo sul proporzionale. E’ presto? Ci sarà ancora un anno e mezzo di tempo? No, siamo in ritardo, perché se pensiamo di incollare all’ultimo momento tre o quattro simboli andremmo incontro a un risultato che conferma la regola già sperimentata, e cioè che la somma si trasforma in sottrazione. Occorrerebbe al più presto far nascere dalla periferia, come è successo a Parma, comitati per il polo liberalsocialista (più o meno la stessa cosa é capitata a Trieste e a Rimini in occasione delle comunali) e che i socialisti, se credono a questa prospettiva, visto che sono gli unici ad avere mantenuto un radicamento territoriale con federazioni in ogni provincia d’Italia, si mettano alla guida di questo processo politico. Questa é la mia opinione e confido che presto o tardi possa diventare l’opinione di tutti i socialisti. Faccio mia la proposta che il segretario del Psi ha avanzato in occasione del dibattito promosso dall’Avantionline e cioè di promuovere una conferenza programmatica comune e un documento d’intesa sulle prospettive dell’italia. Sono convinto che il polo liberalsocialista sia l’unico in grado di sbarrare la strada al governo Meloni e ai rischi che l’Italia potrebbe correre in Europa e, nel contempo, che possa mettere una cesura a un populismo di sinistra che tuttora si nutre di giustizialismo e di qualunquismo.
Mauro Del Bue, Avanti online, 18 novembre 2021
4 Comments
Ottima disamina. In effetti sarebbe il giusto medicamento per certe patologie italiche✊👍
Il polo di cui si parla in quest’articolo è già in lavorazione, ed è anche qualcosa in più: il progetto è costruire un polo liberale e riformista europeo, sotto il vessillo Renew Europe e iscritto all’ALDE. Ci stanno lavorando di concerto En Marche e Italia Viva.
Calenda dopo aver fatto il bastian contrario per un po’ – indeciso se diventare un satellite del PD – è entrato in ALDE qualche giorno fa.
Con un PD ormai seconda gamba del grillismo è l’unica strada.
A proposito del nuovo “polo liberalsocialista” in costruzione mi permetto di evidenziare, in seguito riportate, al giornalista Mauro Del Bue, le dichiarazioni di uno dei principali protagonista, forse il più importante, l’onorevole Carlo Calenda.
Inoltre azzardo, inviando umilmente e con rispetto agli attori della prossima formazione politica, quanto segue. Per costruire la vostra formazione politica, nella “grande prateria del centro politico” utilizzate l,’algoritmo del il PD. Nel partito democratico italiano, convivono tante idee, da quelle rivoluzionarie, a quelle cattoliche progressiste, laiche socialiste, passando per quelle del grande vignettista Sergio Staino, ma con l’ ausilio del solito faticoso difficile, maledetto Compromesso tutti/e insieme difendono la libertà, la giustizia sociale, la soledarieta’ nell’ambito della democrazia rappresentativa l’unico sistema che garantisce nel migliore dei modi la gestione della nostra attuale società. Ci vuole pazienza, ma voi del futuro centro che a maggioranza provenite dalla grande scuola del PD, potrete farcela se seguirete quest’ultimo e farete dichiarazioni meno drastiche della seguente.
Calenda sbotta con Merlino: “Ma chi se ne frega di Renzi e della Leopolda. Faccia il suo centro con Toti, suo cugino e suo papà.
Il business e la politica non possono stare insieme, non si possono mischiare gli affari con la politica”.
Pace e bene a tutti/e ed Un caro saluto a tutti/e coloro che leggono Antonio De Matteo Milano
In attesa che nella, “grande prateria politica italiana” fiorisca l’annunciato ” polo liberalsocialista”, forse i protagonisti di quest’ultimo nato dovrebbero spiegare il seguente fenomeno, al posto di chiacchierare sui voli pindarici.
Dai recenti Sondaggi politici, effettuati dal giornale ” il foglio” il Pd continua ad essere il primo partito in Italia, nonostante l’uscita dal suo grande esercito dei suoi vari condottieri, o presunti tali, ( Bersani, D’Alema, Renzi, Calenda,, ecc) che volevano e vogliono imporre un nuovo cammino politico, senza compromesso sulle tante idee. Certo si può sempre sognare, anzi si deve, Ma i sogni non hanno mai risolto i problemi veri e Seri della nostra comunità . Concentriamoci quindi su come risolvere questa maledetta pandemia e sul prossimo capo dello stato. Vado in questo senso e faccio due proposte.
1) Facciamo diventare il medico di famiglia l’attore principale della sanità italiana e con tecnologia e personale trasformiamo il suo ambulatorio in primo pronto soccorso oltre che medicina di fiducia.
3) Presidente Draghi dica a tutte le parti politiche che lei controllerebbe meglio l’utilizzo dei fondi europei dal quirinale in attesa di andare a ricoprire il ruolo lasciato libero da Angela Merkel.
Concludo, sognando anch’io un’Italia migliore ed augurando a coloro che mi leggono una buona giornata. Antonio De Matteo Milano