Auguri, caro Sergio e grazie grazie davvero di cuore per questo tuo blog che mi ha fatto sentire “insieme” a tante belle persone che non conosco personalmente ma che è come se le conoscessi da una vita. Parliamo la stessa lingua, non siamo sempre d’accordo, litighiamo ma crediamo nelle stesse cose. Buon Anno! Sarà un anno non facile, tante cose ci aspettano… Continueremo a stare attenti. Io, mi riprometto di continuare a resistere ed essere positiva, come ho fatto in tutta la mia lunga vita!!
Caro Sergio ,auguri a te e i tuoi cari.
Un abbraccio
Rossana Banti
3 Comments
Caro Sergio,
mi associo con affetto e riconoscenza agli auguri ed ai ringraziamenti di Rossana Banti. Grazie alle tue vignette e al tuo blog il popolo che si riconosce nel PD può parlare discutere proporre ed anche confrontarsi con chi non parla la nostra stessa lingua. Buone feste ed un sereno anno nuovo a te e alla tua famiglia Antonio De Matteo Milano
Lettera aperta a Babbo Natale
Caro Babbo Natale,
quest’anno noi italiani NON abbiamo fatto i bravi.
Proprio no. E non so neanche se siamo pentiti … pare di no.
Ci siamo fatti prendere da una fregola di sommossa, una specie di cupio dissolvi, un desiderio di mandare tutto a …, una rabbia sorda e cattiva verso tutto quanto sa di ragionevole, di logico, di prevedibile, di meritevole, per buttarci in un’avventura, della quale non ancora vediamo lo sbocco. E speriamo che ce ne sia uno.
Ci prepariamo come al solito al Natale ed alle feste di fine anno, spendendo i pochi o tanti soldi che abbiamo in cose più o meno utili (ma questa è la regola del mondo), ma non è come le altre volte.
Si sente la disperazione di molti e la rabbia di altri, a volte mescolate in un pastrocchio immangiabile che sa solo di sfiducia nel futuro.
Ci giungono echi di battaglie notturne in Parlamento, ma questa non è una novità.
Ci giungono rumori di piatti e di stoviglie che preparano cenette e cenoni, insieme ad un mugugno, un rombo in sottofondo, di tutti quelli che si ritrovano in uno spazio-tempo sconosciuto, e minaccioso.
Sia quelli che dalla sommossa speravano chissà che (poveri illusi, e non so ancora quanto disillusi!), sia quelli che nella sommossa vedono svanire le migliori speranze di una Nazione civile, educata, ordinata, forte, ricca e consapevole (cosa che in realtà non siamo mai stati!).
Insomma, nessuno si sente contento, nessuno assapora un bel Natale, forse neanche quegli imbecilli che vanno sui balconi a festeggiare non si sa cosa.
Forse a loro gira un po’ la testa, non hanno capito dove si trovano e cosa stanno facendo; il problema è che lo fanno lo stesso. E tutti sono costretti a subirne le conseguenze.
Ecco, appunto, le conseguenze!
Arriveranno, pesanti, per tutti, belli e brutti, consci o inconsapevoli, illusi, cinici, disillusi, anche e soprattutto per i pochi speranzosi, quelli che non mollano, non vogliono mollare, insistono, pervicacemente, cercando di prevedere e preparare tempi migliori.
E qui tu ci puoi aiutare. Tu ci devi aiutare.
Ci hai già aiutato, per la verità, e non poco, anche se non tutti qui l’abbiamo colto; hai fatto molto, sostenendoci a distanza (ma Francoforte non è così lontana …), stendendo una rete di protezione che ci è servita, eccome, per risollevarci dopo le sbornie dell’ultima ubriacatura, quella finita ben sette anni fa e che sembrava passata. Macché. A volte ritornano … e sono pure peggio!
Dalle fredde plaghe dell’Assia, dalle brume da cui arrivarono altri barbari, qualche annetto fa, da quelle ter-re boscose popolate di elfi, hai fatto il possibile e l’impossibile per tenere insieme tutto e tutti.
E l’hai fatto molto bene.
Hai perfino convinto quei tanti crucchi buoni, che scuotono increduli la testa, ogni volta che sentono nominare il nostro cosiddetto Bel Paese. E pensare che ci invidiano un sacco di cose …!
Qui non tutti l’hanno capito, anzi, qualcuno che ha fatto qualche infruttuosa ripetizione di ragioneria si lamentava dell’ingerenza, del rigore, senza sforzarsi di immaginare cosa avrebbe provocato il rigore, quello vero, che avremmo patito con la nostra vecchia e volatile monetina d’un tempo.
Adesso almeno stiamo con i grandi, noi che potremmo essere più grandi di loro, se solo ci credessimo un po’.
Malgrado tutto, siamo finiti qui, in questo Natale triste ed incosciente, con un anno nuovo che annuncia burrasca, nubi nerastre che si scorgono ad oriente e ad occidente, e speriamo che schiarisca.
Qui sarà difficile che si rassereni: balleremo tutti, stiamo già ballando, e non è un’allegra gavotta campagnola.
Tienici ancora la mano sulla testa, caro Babbo, non perderci di vista, ancora finché puoi. Perché tu puoi.
Noi qui potremmo anche darti una mano, e non so se ne siamo capaci; ci proveremo comunque.
Ma tu facci ancora un sorriso severo e rassicurante dei tuoi: facci capire che non ci dimentichi.
E quando, verso ottobre, preparerai i bagagli per nuovi viaggi ed avventure, prendi in considerazione un giro con la tua slitta (economy, low cost, seconda classe, ma ti offriamo anche un upgrade in business!) da queste parti, al caldo, per un po’ di tempo. Per allora ne avremo un gran bisogno: un bisogno di credibilità, di serietà, di competenza, di autorevolezza.
Ti conoscono dovunque nel mondo, caro Babbo, sanno chi sei e di cosa sei capace. Quasi non credono che tu sia uno dei nostri, ma lo sei, e qui ne abbiamo anche altri, che aspettano solo di rialzare la testa e ripartire.
Non dire di no: analizza la cosa con la tua proverbiale lucidità e vedrai che, dopo il casino che stiamo combinando, solo un asso, un vero asso come te, può riportarci in Serie A (non in Bundesliga, vogliamo la serie A e poi la Champions League).
Stavolta il Cristiano Ronaldo ce l’abbiamo noi, non dobbiamo importarlo a peso d’oro.
Possiamo metterti insieme anche una buona squadra, ma ci serve il Campione Assoluto. Nulla di meno.
Ci conto, caro Babbo Natale, e approfitto per farti arrivare un caldo augurio da tutti quelli che sperano che in fondo al tunnel non ci sia un TAV (come dice il livido Travaglio, implacabile e patetico Minosse con la coda che sentenzia e condanna definitivamente …) che ci viene addosso, ma un’uscita vista mare.
Qui neanche più i tunnel riusciamo a fare. Ma li sappiamo fare, checché ne dica Minosse. E li faremo.
Auguri, caro Babbo, e auguri anche a tutti noi, a tutti quelli che condivideranno questo auspicio.
Ieri l’altro è entrato l’inverno. Ma non finisce qui.
Auguri a tutti.
Ernesto Trotta
Caro Ernesto,
quest’anno, come tutti gli altri anni, Babbo Natale non risponderà alle nostre lettere, almeno io sono sicuro di non ricevere nessuna risposta; ma sono contento: gli ho inviato una mail e non potrà usarla come la lettera su carta dell’anno scorso. La tecnologia, come puoi vedere Ernesto , ci aiuta a non essere umiliati anche da Babbo Natale, sperando che anche tu abbia inviato al Babbo via e-mail la letterina che hai pubblicato su questo blog. Comunque caro Ernesto spero che tu possa consolarti con la mia stima ed i miei Auguri sinceri ed affettuosi di Buone Feste e di un Sereno 2019. Con la stessa sincerità e cordialità estendo un mare di Auguri a tutti coloro che scrivono e leggono su questo blog. Antonio De Matteo Milano