Cari amici e cari lettori,
è con grande stupore che vi invio due testi per me (e penso anche per voi) molto sorprendenti. Li trovo molto interessanti perché sconfessano in larga misura una serie di opinioni che mi sono fatto da tempo sui loro due autori e, per l’onestà intellettuale che spero molto mi contraddistingua, non posso fare a meno di rendere pubblico il tutto. Il primo testo è un’intervista a Matteo Renzi che ha fatto Concetto Vecchio su La Repubblica di oggi. Devo sinceramente dire che è raro trovare una lettura politica così articolata e corretta nelle sua analisi e nelle sue prospettive come questa contenuta nelle parole di Matteo. Tutti voi conoscete il giudizio estremamente negativo che ho dato negli ultimissimi anni su Matteo Renzi e che ancora mi vedo molto perplesso e sfiduciato sulla sua sincerità politica però, ecco, questa volta mi tocca fare un “però” grande come una casa perché, ve lo giuro, sarei stato preso da una grande felicità se le risposte date a Concetto da Renzi fossero state date da un dirigente del mio partito, il PD. Eppure è così, oggi ci tocca prendere lezioni da Matteo Renzi perché nessuna voce si è levata dal PD su quel che significa fare politica anche nel caso dell’approvazione di una legge estremamente condivisibile. Se Matteo Renzi avesse seguito l’analisi che esprime oggi al tempo del referendum sulla chiusura del Senato invece di cadere in un’assurda e arrogante propaganda, avremmo con molta probabilità vinto anche quella battaglia. Leggete l’intervista con attenzione perché c’è molto da imparare.
La seconda cosa che vi propongo è ugualmente stupefacente ed è il destro Minzolini, neodirettore de Il Giornale, che spiega con semplicità e limpidezza perché appoggia il referendum dei Radicali. Lo trovate cliccando qui. Anche questo per me è da sottoscrivere parola per parola. Sto dando fuori di testa? Penso di no ma se qualcuno di voi lo creda me lo faccia capire. Nel frattempo io andrò a presenziare in qualche banchetto di raccolta firme dei Radicali.
Una terza cosa che avrei tanto voluto inviarvi oggi ma rischio di soffocarvi e quindi ve la invierò domani, è il pezzo di Adriano Sofri sul Foglio. Non è una Piccola Posta ma, al contrario, è quasi una piccola enciclopedia. Un pezzo importantissimo per capire la complessa situazione delle nostre carceri e del concetto di giustizia carceraria della nostra povera Italia. Se potete leggetela su Il Foglio o cliccando qui.
E sul PD? Come sempre: niente di nuovo sul fronte occidentale.
Matteo Renzi, ha deciso di affossare il ddl Zan?
«Falso. È vero il contrario: siamo gli unici a volerlo salvare. L’ipocrisia di chi urla sui social, ma sa che al Senato non ci sono i numeri è la vera garanzia dell’affossamento della legge. Se andiamo sotto su un emendamento a scrutinio segreto, questa legge è morta e ne riparliamo tra anni. E quanti ragazzi gay soffriranno per la mancanza di questa legge? Voglio evitare questo rischio. Ma per fare le leggi servono i voti dei senatori, non i like degli influencer. Chi vuole una legge trova i numeri, chi vuole affossarla trova un alibi».
E se fosse lei l’alibi di Salvini?
«Vedremo se la Lega si tirerà indietro. Per ora la questione è sempre la stessa, il contrasto tra massimalisti e riformisti. I massimalisti fanno i convegni, i riformisti fanno le leggi.
Preferisco un buon compromesso a chi pensa di avere ragione solo lui ma non cambia le cose».
I suoi avversari temono che così non se ne farà nulla.
«Io ho firmato le Unioni Civili. E l’ultima sera prima della decisione di porre la fiducia ci fu una polemica sulla stepchild adoption. Chi si fidava dei grillini ci assicurava che avrebbero votato a favore. Io non mi fidai e dopo aver parlato col primo ministro, omosessuale, del Lussemburgo, il mio amico Xavier Bettel, misi la fiducia togliendo la stepchild. E meno male. I grillini nella notte fecero marcia indietro e la legge fu approvata coi voti di Verdini. Grazie a quella legge da cinque anni migliaia di persone dello stesso sesso possono sposarsi».
Cosa chiedete di cambiare?
«A me interessa che ci sia una buona legge. La proposta di Scalfarotto elimina i punti controversi su identità di genere e scuola. Può essere un punto di caduta.
L’importante è non affossare la legge: a scrutinio segreto rischia molto. Nei gruppi Pd e 5S potrebbero mancare voti, è il segreto di Pulcinella».
Le richieste di Italia viva coincidono con quelle della destra.
«Non sapevo che le femministe — che chiedono di eliminare identità di genere — fossero di destra. Ma comunque se la destra vota a favore di una legge del genere significa che è una destra europea. Meglio una destra che assomiglia alla Merkel di una destra che assomiglia a Orbán».
Il Pd vi attacca e Salvini applaude. Non è in imbarazzo?
«Il Pd deve decidere: vuole una bandierina anche a costo di condannare una generazione di ragazze e ragazzi gay a non avere tutele o preferisce una legge? Io non avrei dubbi. È vero che per tanti anni i dirigenti dem hanno preferito il consenso identitario al compromesso politico: infatti fino a che non sono arrivato io, nessuno ha fatto la legge sulle unioni civili.
Proponiamo di votare gli emendamenti di Scalfarotto, non quelli di Pillon».
Ma perché avete votato la Zan alla Camera?
«Perché lì c’erano i numeri.
Noi siamo a favore della Zan. Ma se al Senato non ci sono i numeri preferisco fare una buona legge modificando qualcosa. In Italia, come noto, c’è ancora il bicameralismo: finché non cambia la costituzione, il voto del Senato serve. Se poi vogliamo abolire il bicameralismo, io sono favorevole da sempre. Ci ho perso la poltrona per quella battaglia, non ho cambiato idea».
Il ddl Scalfarotto fu già bocciato dal centrodestra. Che senso ha?
«Deve chiederlo alla destra. Noi siamo sempre dalla stessa parte. E non solo Ivan Scalfarotto ma anche Lucia Annibali e Lisa Noja alla Camera hanno dato una grande mano. Come pure stanno facendo tutti i colleghi deputati e senatori. L’attività parlamentare non è scontro ideologico, ma nobile e faticoso compromesso. Nel tempo della cancel culture e della dittatura social figuriamoci se mi sfugge la difficoltà di fare ragionamenti del genere».
Davvero pensate che una volta approvato al Senato con le modifiche possa passare con la fiducia alla Camera?
«Eviterei di coinvolgere il governo con la fiducia. Se ci sono modifiche concordate, alla Camera si approva in terza lettura in venti giorni. Preferisco aspettare venti giorni con una buona legge che far saltare tutti e dover aspettare altri dieci anni».
Se salta il compromesso con la destra e si vota in aula sulla Zan originale, Iv cosa fa?
«La votiamo, senza dubbio. Ma se non passerà deve essere chiaro chi porta la responsabilità del fallimento».
Nel Pd pensano che lei voglia sganciarsi dal centrosinistra. È così?
«Il Pd in questi mesi ha scelto una strategia suicida, immolandosi per Conte sia nella vicenda crisi che su Draghi che nelle ultime discussioni in casa grillina. Forse i nostri amici del Nazareno potrebbe occuparsi di più della loro miope visione anziché attaccare noi che non ci svendiamo a un progetto fallimentare come quello pentastellato».
Farà un accordo con la destra anche sul Colle?
«Anche con la destra, certo. Il sogno è sempre quello di eleggere un Presidente della Repubblica con un consenso amplissimo. In questa elezione, per di più più, la destra ha il 45% dei grandi elettori, quindi sarà sicuramente al tavolo. E meno male che nel 2019 abbiamo tolto i pieni poteri al Salvini del Papeete: fossimo andati a votare allora — come volevano alcuni dirigenti anche del Pd — ora dovremmo eleggere un Presidente sovranista».
Chi è il suo candidato al Colle?
«Al Colle non ho candidati, ma solo un Presidente per volta. Ora si chiama Sergio Mattarella: tutti noi abbiamo la responsabilità di rispettarlo e aiutarlo. Dei nomi parleremo a febbraio 2022».
Il governo reggerà alla crisi M5S?
«Sì. Draghi sta lavorando benissimo, il pil migliora, la fiducia cresce, l’Italia va. Il Governo regge. Credo invece che i 5S non reggeranno al Governo Draghi: la crisi di gennaio ha prodotto un quadro politico nuovo e per me il Movimento è finito. Quando l’ho detto in una intervista a Repubblica tre mesi fa mi hanno preso per pazzo, ora mi sembra che si stiano convincendo in tanti».
Crede alla mediazione Conte-Grillo?
«Mi sembra una tregua di corto respiro. Torneranno a litigare dopo le amministrative. Ma non è un mio problema. Anche perché non discutono di idee diverse ma solo di chi debba comandare: puro potere».
Concetto Vecchio, la Repubblica, 5 luglio 2021
26 Comments
Caro Sergio, quando abbiamo votato per il referendum, Renzi era nel PD e con tutte quelle correnti, non ha potuto contare su tutto il partito, per questo abbiamo perso, e con noi l’Italia.
Camillo
Il referendum è stato perso perché Renzi ha messo in palio le sue dimissioni e si è tradotto in: “manda a casa Renzi”. Ovvio che nel PD e nelle opposizioni si volevano le sue dimissioni e quindi il referendum è stato solo una trappola per il governo. Il problema per l’Italia è stato il risultato economico conseguente all’azione dei governi e delle diverse maggioranze, nel 2014 eravamo in recessione PIL -1,9%, con Renzi nel 2017 eravamo in crescita PIL +1,7% e nel 2020 eravamo in una pesantissima recessione -8.9% del PIL, oggi con Draghi si tenta di rimediare ma ci vorranno anni e nuovo debito per tornare a quei risultati.
Sergio, sono totalmente d’accordo con te riguardo a Renzi e all’intervista.
Qui c’è urgente bisogno di una legge, anche non “perfetta”, per rinforzare la difesa dei diritti. Sì, non c’è bisogno di una battaglia ideologica, ma di una legge.
È vero,è questo il riformismo, come dice Renzi.
Speriamo bene.
Massimiliano
Mi fa piacere leggere che finalmente qualcuno nel PD si accorga dei danni fatti al paese solo per non darla vinta a Renzi. Grazie del bellissimo articolo. Ad maiora
Caro Sergio, concordo in pieno con te
Renzi e’ un Grande ,appartiene alla Storia con la S maiuscola
Lui non litiga ,discute sulla bontà o non di una legge , di una decisione, di una scelta …e NON SBAGLIA MAI.Con Renzi mi sento TRANQUILLA …c’e Renzi !!!!! ,l’ unico che difende e vuole il bene degli ITALIANI anche se loro non lo riconoscono …
Caro Sergio, tu sei una persona intelligente e, anche se non lo vuoi ammettere (chissà perchè!), l’avevi capito già parecchi anni fa che Renzi è l’unico, vero POLITICO che ha la sinistra e che, ma tu pensa, è persino un RIVOLUZIONARIO! Se anzichè fargli la guerra, per tema di perdere il loro “potere”, quelli della ditta l’avessero assecondato avremmo vissuto, e staremmo vivendo, tutta un’altra storia. Peccato!
Un abbraccio.
Silvano
Caro Silvano,
la mia critica ai “miei” è ben diversa: credo che sia stato perché lo hanno assecondato troppo che siamo finiti in questo pantano. E’ D’Alema e i suoi più stretti collaboratori che con le scelte fatte all’epoca ha costruito una via trionfale per l’arrivo di Renzi al governo. Quando se ne sono accorti era troppo tardi e i guai si sono sommati ai guai. Comunque vediamo come si evolvono le cose.
Sergio
Non c’è nulla da fare, sarò inadatto ai tempi attuali, ma l’onestà intellettuale mi commuove, è merce rarissima, ma preziosa per avere uno sguardo di speranza sul futuro.
Grazie Sergio
Caro Sergio,
sono legato alle tue vignette da quando ero bambino. E voto a sinistra da quando sono maggiorenne. Ma su Renzi, credimi, prendi una cantonata. E’ l’unico politico in Italia che è stato in grado di portare avanti un’azione riformista di sinistra efficace.
E la sua sistematica distruzione da parte di una “sinistra” svuotata di ogni idea e che esiste solo per difendere le proprie rendite di posizione coroporative è un crimine contro il paese.
Ancor oggi, come tutte le altre volte, Renzi vede la strada giusta per ottenere il meglio possibile, e la persegue tra insulti, offese e calunnie. Proprio come quando ci liberò del governo Conte (che se fosse ancora in carica io sarei ancora in attesa di vaccino) e di quei criminali che compravano mascherine farlocche e le distribuivano ai medici nei nostri ospedali ottenendo in cambio decine di milioni di euro di commissioni per i loro amici.
Uno scandalo osceno, di cui incredibilmente quasi non si parla.
Quel che resta del PD non ha più niente di sinistra, e più niente di politica. Bisogna ricostruire da zero e lasciarlo morire. So che è dura, sentimentalmente, ma è così.
una piacevole scoperta! ma non capisco: cosa ha comportato “l’arrivo al governo di Renzi”? Non era, ma forse solo per caso, segretario pd? e non è che Letta era stato sfiduciato, senza alcun voto contrario, dalla direzione? per capire
Non è che Sergio, all’improvviso, ha “santificato” Renzi.
Sergio è semplicemente un uomo democratico, e la democrazia è saper cambiare o almeno rimodulare le idee.
Ed è un ex rivoluzionario massimalista che è diventato un riformista, e ora dà più importanza agli effetti di una legge buona che agli “alzabandiera” che portano a barricate ideologiche in parlamento, col rischio di paralizzare il progresso sociale di un paese.
E mai metterebbe su un entusiastico piedistallo nè Renzi nè alcun altro uomo politico.
E io sono d’accordo con lui in questo senso.
Massimiliano
Caro Sergio, ma cosa diavolo c’è di sorprendente nella constatazione che la politica è più forte della pura ideologia (massimalista)?
Dovremmo sorprenderci del contrario, ovvero di quello che accade normalmente, tutti i giorni.
La politica risolve i problemi.
La propaganda (e il massimalismo) li amplifica.
Ovvio che la propaganda ottenga più favori, ma senza la politica del possibile nulla cambierebbe mai.
E’ così ovvio che quasi mi vergogno a dirlo, ma guardiamoci intorno: ti pare che sinistra e destra parlino di politica, oppure che agitino le loro identità per meglio accalappiare i gonzi?
Absit iniuria verbia … ma non sfugge né il PD né il M5S, e nemmeno Lega e FdI.
Meno male che c’è almeno uno che va avanti come un treno: ed è Mario Draghi.
Renzi, hanno cercato di prenderlo sotto, al treno. Ma mi pare sempre molto vivo e vegeto.
Stammi bene.
Caro Sergio,
per quanto tu sia stato, e forse sei ancora, un “rivoluzionario”, mi sembra che poi nella vita scegli sempre l’algoritmo che ha come principio prioritario il compromesso dell’idee. Per quanto detto, usando la razionalità comune alla maggioranza degli esseri umani, sei disposto a convenire anche con Matteo Renzi ed “il giornale” di Berlusconi, avversari politici per te, quando razionalmente sostengono argomenti comuni a tanti esseri umani e condivisibil a maggioranza. In sostanza sei, secondo me e come me, un umano che nella vita usa il pronome noi al posto dell’io, naturalmente non come plurale maiestatis. Per questo ti stimo, ti apprezzo e mi onora lo scrivere sul tuo blog. Grazie ed un abbraccio a te e chi legge Antonio De Matteo Milano
Purtroppo – come dimostra la posizione di Staino – non si è minimamente capito cosa ha combinato, anche stavolta, questa piaga politica di nome Matteo Renzi.
1°: appunto di metodo. Dopo avere votato alla Camera, assieme al fronte Giallo-Rosso, a favore del disegno di legge in esame (ddl Zan), Renzi ha improvvisamente cambiato idea, mettendo di fatto in minoranza l’arco progressista e dando forza alle destre più retrive, non casualmente alleate di regimi autoritari e fascistoidi in mezzo mondo.
2°: obiettivo non dichiarato (cioè “subdolo”, come d’altronde nello stile del renzismo). Creare un asse col CDX, specie in vista della scadenza quirinalizia con la scelta del nuovo Presidente della Repubblica e cercare nuovi spazi politici (dato che SX – ed era ora – hanno ormai più stima di Barbapapà che di Renzi).
3°: appunto di merito. il ddl Zan è un’ottima legge, civile e avanzata, che mette l’Italia su un piano di grande modernità civile, anche perché fa un’importante distinzione tra l’orientamento sessuale di una persona e l’identità di genere (cioè la percezione di sé, rispetto al genere, anche distintamente da come siamo nati), cosa per cui in Italia molte persone vengono discriminate e spesso picchiate senza particolare motivo da gruppi di violenti e ignoranti.
Per tale ragione il ddl offre una copertura specifica, richiamando il concetto di aggravante (cosa diversa dai consueti “futili motivi”)
4°: largo agli ottusi. La Destra più retriva (in Italia e nel mondo) si oppone a tale distinzione, confonde i termini della questione e si inventa la cosiddetta “teoria Gender”, una cretinata planetaria con cui si lascia intendere che, passando leggi anti-discriminazioni, in tutto il mondo scoppierà una gran confusione…e tutti staremo a cambiare sesso, per non dire di cosa verrà insegnato nelle scuole ai nostri bambini!
5°: conseguenze. Con questa posizione, il “Sen. di Scandicci, Impruneta, Signa e Lastra a Signa” si è allineato alla destra e a questo ottuso modo di vedere le cose, eliminando i punti più controversi ma anche più qualificanti e coraggiosi del ddl Zan, riportando l’Italia nel novero delle nazioni civili più arretrate sul tema.
Così facendo, oltre alla creazione di un asse IV+CDX (un asse in Parlamento, perché IV al voto oggi nelle urne non conterebbe una cicca), la legge – a causa delle modifiche che ora dovrebbero passare coi voti renziani – dovrebbe tornare alla Camera (dove gli altri renziani dovrebbero rimangiarsi cosa avevano appena votato!) per recepire tali modifiche.
Un passaggio ulteriore da calendarizzare e fare chissà quando, perciò finendo con altissime probabilità in un binario morto.
Complimenti!
Gentile Nicola, mi permetta, ma io sarei anche stufo di sentir fare dietrologia sulle presunte motivazioni di Renzi (e chissà mai perché, sempre e solo sulle sue).
Ho buona memoria, e ricordo quando Marco Damilano ci spiegava che il Patto del Nazareno comprendesse anche l’elezione di Giuliano Amato a Presidente della Repubblica. Peccato che poi Renzi abbia scelto Mattarella.
Ricordo quando mi spiegava come quello di Renzi su Conte fosse un bluff e che volesse solo un ministero per sé.
Ricordo quando mi spiegava che i 101 fossero colpa di Renzi, ma fu smentito da Prodi (oltre che dai numeri: decisamente nel 2013 Renzi non controllava 101 senatori).
Ricordo quando Travaglio mi spiegava che il M5S non avrebbe fatto alleanze con nessuno mentre il PD di Renzi era già pronto a governare con la Lega. Poi è arrivato il governo Conte.
Potremmo superare le idee sui piani segreti – che dipendono solo dal proprio bias – e stare al merito?
Ma è davvero così difficile da capire? O forse l’astio, l’invidia e tanto altro ancora nutrite nei confronti di Matteo Renzi vi impedisce di leggere e comprendere? M5S+PD+LeU+IV= 136 senatori, maggioranza 161, ne mancano 25, ad essere larghi. Questi sono FATTI! NUMERI! non chiacchiere strumentali o fake. Capisco che attaccare IV e/o Renzi sia lo sport nazionale, però un po di onestà intellettuale ogni tanto…..
Ciao Sergio!
Mi viene da dirti un po’ di cose…
a. Renzi: sì, è un intervento molto lucido che in qualche misura ho apprezzato anche io. Però la lucidità non è neppure tutto. Bisogna, credo, anche tenere conto del contesto di tutto un operato di una persona e la capacità mercantile di trovare un compromesso (accettabile, si spera…) è vero che è l’essenza stessa della politica, ma a volte rischia di far perdere di vista i punti irrinunciabili. Cioè, capisco che cosa dice Renzi e in parte lo condivido, ma mi spaventa la disinvoltura con cui si pratica la mediazione, a volte passando sopra a principi importanti. Non so se riesco a comunicarti ciò che non è, certamente no, una lucida analisi, ma – piuttosto – un rimescolio di inquietudine.
b. I quesiti referendari, visti uno per uno:
1. anche senza le firme, la raccolta dei voti farà comunque i conti con le correnti. Però, ok, ci può stare.
2. A me questa cosa preoccupa: già ci sono medici, dirigenti comunali e pubblici in genere che stanno sempre a pararsi il culo e a non prendere decisioni che potrebbero rivoltarglisi contro. A che cosa potrebbe portare una magistratura timorosa e che si cautelasse eccessivamente?
3. Non saprei valutare, dovrei approfondire
4. Sono sempre stata contraria alla separazione delle carriere. Ho sempre sbagliato? Può essere, ma al momento non vedo elementi che possano farmi cambiare idea.
5. Sono d’accordo.
6. Sono contraria al quesito. Secondo me la legge Severino è una legge giusta.
Ecco. Hai chiesto pareri… Te li ho dati. Ma non mi sembri pazzo… 🙂
Solo sempre in grado di fornire utili spunti di riflessione…
Mariuccia
Tutte le scelte di Renzi sono sempre state dettate dalla propria convenienza politica, è legittimo? Sicuramente io su questo non discuto, anche se ho un’altra visione della Politica, ma qui stiamo parlando di un soggetto che prende soldi dal regime saudita, che è lo stesso regime che ha soffocato e smembrato il giornalista Jamal Khashoggi. Io ho smesso di dargli credito, poi ognuno è libero di far quel che vuole, ma ‘sta cosa mi ricorda la storiella del “anche Mussolini ha fatto cose buone”…
Renzi (per me) conferma di essere quel… “figlio di una buona donna” che è!!
Primo.
Quando, sul voto alla Camera, dice di aver votato a favore della Zan “Perché lì c’erano i numeri” dimostra tutta la sua bastardaggine! Se credi in una legge la voti NON perché anche gli altri la votano!! Aggiungendo poi che, se al Senato dovesse saltare la mediazione con la destra, “la votiamo senza dubbio”.
Secondo.
Renzi dice che “al Senato non ci sono i numeri” e che quindi bisogna mediare con la destra. Beh: facendo due conti, non è per niente detto che i numeri non ci siano. Ovvio che non ci saranno SOLO se il suo partito vota con la destra, ma se lui e il suo partito votano a favore… allora i numeri ci sono, e possono anche essere con una discreta maggioranza.
Terzo.
“Il ddl Scalfarotto fu già bocciato dal centro-destra”, quindi: di che modifiche stiamo parlando??
Quarto.
Ogni volta che a Renzi gli si presenta l’occasione di essere “l’ago della bilancia” viene fuori tutto il suo carattere: narcisista, egocentrico, presuntuoso, “prima donna”, e anche vendicativo (appena può) per gli smacchi politici subiti. E pensare che, a suo tempo, l’ho votato, ma ora… su di lui ho un’opinione solo negativa.
Caro Sergio,
va bene il compromesso, ma il parlamento è sovrano ed è giusto che voti.
Visto che alla Camera dei deputati la maggioranza che ha approvato la legge era ambia se resta combatta il decreto Zan può passare anche al senato nonostante i numeri della suddetta maggioranza siano risicati. D’altra parte la lega di Salvini non mi sembra disposta ad un accordo che comunque si può tentare poi se ci sarà una bocciatura del decreto Zan. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
Renzi (per me) conferma di essere quello che è ……..!!!
Primo.
Quando, sul voto alla Camera, dice di aver votato a favore della Zan “Perché lì c’erano i numeri” dimostra tutta la sua ……! Se credi in una legge, la voti NON perché anche gli altri la votano!! Aggiungendo poi che, se al Senato dovesse saltare la mediazione con la destra, “la votiamo senza dubbio”.
Secondo.
Renzi dice che “al Senato non ci sono i numeri” e che quindi bisogna mediare con la destra. Beh: facendo due conti, non è per niente detto che i numeri non ci siano. Ovvio che non ci saranno SOLO se il suo partito vota con la destra, ma se lui e il suo partito votano a favore… allora i numeri ci sono, e possono anche essere con una discreta maggioranza.
Terzo.
“Il ddl Scalfarotto fu già bocciato dal centro-destra”, quindi: di che modifiche stiamo parlando??
Quarto.
Ogni volta che a Renzi gli si presenta l’occasione di essere “l’ago della bilancia” viene fuori tutto il suo carattere: narcisista, egocentrico, presuntuoso, “prima donna”, e anche vendicativo (appena può) per gli smacchi politici subiti. E pensare che, a suo tempo, l’ho votato, ma ora… su di lui ho un’opinione solo negativa.
Un caro saluto, angelo.
Caro Sergio,
vedo dal tuo blog che ci sono stati molti commenti al tuo post sull’intervista a Renzi, per lo più favorevoli a Renzi e alla tua dislocazione – chiamiamola così – magari momentanea, ma non importa, su quel fronte. Io penso che Renzi sia un vero uomo politico che, a sapere ben guardare senza pregiudizi ideologici, ti fa capire come la politica, se attuata senza bizantinismi, sia una vera e propria arte degna di rispetto. La vera politica ti mette di fronte ai problemi con lo sguardo di chi sente il compito gravoso ma affascinante di avere la possibilità di risolverli. Di chi capisce che è questo, e non altro, il compito di un politico serio, che viene pagato dalla collettività (e scusa se introduco un argomento venale e un po’ grillino) proprio per fare questo: risolvere i problemi. Renzi ha una concezione dinamica della politica (non mi piace usare il termine movimentista, che dà l’impressione di qualcosa di fine a se stesso) ed è proprio questo dinamismo, a volte imprevedibile, insieme a molte altre cose, a renderlo così inviso a molta parte dell’apparato PD , ormai assuefatto alle acque tranquille, quasi paludose, dove poter navigare senza sommovimenti, godendo della propria rendita. La riflessione di Cuperlo è, come sempre, molto approfondita, ma nulla toglie al rischio reale che questa battaglia sacrosanta non riesca a realizzare l’obiettivo. Rimango ancora perplessa sul tema dei referendum sulla giustizia, anche se comprendo la posizione di Minzolini sulla necessità di uno shock. Ai tempi del PCI (ma, sia chiaro non rimpiango nulla) si svolgevano i cosiddetti Attivi che avevano proprio lo scopo di spiegare la posizione del Partito e dove si aveva la possibilità di esprimere le proprie perplessità trovandovi una risposta. I dibattiti televisivi non soddisfano questa esigenza.
Un abbraccio
Grazia
ora che il ddl Zan sarà votato il 13 luglio e che nel frattempo non c’è stata (per fortuna!) nessuna mediazione con la destra fascista, voglio proprio vedere se Renzi e la sua ciurma voteranno a favore come da lui affermato nell’intervista (“Se salta il compromesso con la destra e si vota in aula sulla Zan originale, Iv cosa fa? «La votiamo, senza dubbio»”.
Angelo Campedelli, l’ignoranza e’ una brutta cosa, specialmente se chi ne e’ afflitto pensa di essere una persona colta e intelligente. Il 13 inizia al senato la discussione sul ddl Zan, poi ci saranno gli emendamenti che senza accordo potrebbero essere migliaia, poi le votazioni sugli emendamenti e per ultimo la votazione sulla legge. Tutte le votazioni potrebbero essere con voto segreto, sei sicuro che i tuoi amici del PD o dei grullini voteranno a favore? La ciurma dei renziani votera’ sicuramente a favore in ogni caso, sia sul testo senza mediazioni, sia sul testo che uscira’ da una mediazione.
Ecco, finalmente, una prova di ONESTÀ INTELLETTUALE. Se sapessi disegnare come Staino ne farei una vignetta, non so come, naturalmente, ma tu sei capace di tutto. Come hai appena dimostrato con questo tuo lapidario intervento