Caro Sergio,
come stai? E’ da un po’ che non ci sentiamo. Sarò breve e forse, anche molto paradossale. Alle elezioni di cui ancora sono in corso molti spogli, la sinistra è, come prevedibile, scesa a picco, scomparsa, mutata in un colore di destra. Ecco, con questo, la domanda che voglio farti è: può la sinistra, attribuire a questa ennesima sconfitta una vittoria? Ovvero, della sinistra degli ultimi decenni non rimane più niente, se non chiacchiere, vanità, incompetenza, difficoltà ad ammettere sbagli e vivo distacco dai cittadini. Quindi, questa sconfitta, può essere un “manifesto” a una possibile ricostruzione della sinistra italiana che non sia nuovamente un abuso del “noi siamo il nuovo” e “insieme ce la faremo”. Per me si! Ma occorre competenza, memoria, rispetto di storia patria e umile, dialogo: occorre soprattutto parlare dei problemi (fondamentali) come l’immigrazione e il lavoro senza temere un confronto con il cittadino, ad oggi confuso, disorientato e inebriato dal populismo di una destra dagli atteggiamenti estremi. Aspetto un tuo commento, come sempre a me utile, e onesto.
un abbraccio
Stefano Magi
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