Cari amici,
sulla storia dell’affossamento del DDL Zan pubblico qui due importanti contributi che insieme rispecchiano molto anche la mia posizione: l’editoriale di Corrado Formigli a Piazza Pulita ieri sera (lo trovate cliccando qui) e l’editoriale di Mauro Del Bue sull’Avanti online che trovate anche sul mio blog qui.
Ciao,
Sergio
10 Comments
Che squallore, Formigli …! Che vergogna …!
Un inascoltabile pistolotto falsamente moralista, pieno di contraddizioni, totalmente fuorviante, mistificatorio.
Prima dice che la legge era meglio modificarla, ma poi bolla come falsi gli inviti a farlo di Renzi e Boschi, peraltro preceduti e convalidata dall’annuncio di Letta presso Fazio.
In realtà il suo vero ed unico obbiettivo è sempre ed ancora solo Matteo Renzi, al quale dedica più della metà del suo lungo ed insopportabile sermone.
Grazie al cielo, ed alla democrazia, il voto di Renzi vale UNO, ed è chiarissimo che con la bocciatura della legge nulla ci azzecca la presenza di Renzi in Senato. Sarebbe stato ininfluente.
Ma Formigli continua ad insistere, come Torquemada, a rivolgere accuse alle quali Renzi ha risposto decine di volte in ogni modo e su ogni mezzo.
Potrà non essere convinto Formigli, è suo diritto, ma accostare la vicenda della legge Zan all’Arabia Saudita è un’operazione inqualificabile, anche giornalisticamente inaccettabile.
Dice due volte che fare conferenze è legale, ma poi si chiede se sia davvero legale, … insomma a lui interessa solo colpire il suo bersaglio preferito..
Io, questo bullismo mediatico, non lo sopporto più e lo denuncio, a gran voce, per quel poco che posso.
E anche tu Sergio, come fai ad essere d’accordo sia con Formigli che con Del Bue?
Del Bue sostiene quello che Italia Viva e Renzi stanno sostenendo da maggio, in pratica le modifiche suggerite da Scalfarotto. E sostiene che il PD “ha scavato la fossa” …
Anche Letta ha detto che voleva modificare la legge e poi si è fatto trascinare dagli istinti belluini di Provenzano & C. …
Ma come fate a non vedere che Letta è in balia della Ditta e non conta nulla?
Perché non glielo fate capire, invece di dirgli: “Bravo!”?
Con molta, tanta, amarezza …
ET
Mi permetto di pubblicare, per Gentile concessione del mio amico senatore Franco Mirabelli e spero con il permesso di Sergio, la posizione politica del PD sulla proposta di legge ZAN, esposta al Senato dal suddetto onorevole.
Si può dissentire dalla seguente proposta, ma non mi pare si possa dire che il PD non ha una linea politica chiara e coerente con le sue azioni parlamentari. Io la condivido e l’apprezzo. Buona domenica a chi legge Antonio De Matteo Milano
LA LEGGE ZAN PARLA DI DIRITTI E LIBERTÀ, NON TOGLIE QUALCOSA A NESSUNO
PUBBLICATO IL 27 OTTOBRE 2021.
Intervento in Senato sulla Legge Zan (video).
Colleghi, ho ascoltato con attenzione il dibattito svolto in quest’Aula, sentendo spesso parlare di cose che non c’entrano con il disegno di legge Zan.
Ora sento il collega Balboni dire che questa è una legge contro la famiglia.
Ho ascoltato senatori spiegarci che questa legge serve a regolare la transizione.
Non è vero.
Ho sentito persone spiegarci che questa legge serve a consentire ai maschi di andare a giocare nei campionati femminili.
Non c’entra nulla.
Ho sentito tantissime cose dette a prescindere dal contenuto della legge.
Il provvedimento in esame ha un obiettivo: tutelare le persone che sono più esposte alle discriminazioni per la loro condizione e le loro scelte di vita.
Questa è la legge Zan.
Questa legge serve a non lasciare sole queste persone, riconoscendo loro un pieno diritto di cittadinanza.
È una legge che parla di diritti e libertà, non una legge che toglie qualcosa a qualcuno.
Questa è la legge Zan; questo è ciò di cui stiamo parlando; questo è il testo approvato alla Camera dei Deputati da una larga maggioranza.
Questa è la legge che abbiamo sottratto, insieme ad altri Gruppi politici, all’ostruzionismo.
Il senatore Ostellari dice che questa è una colpa, ma io rivendico il merito del Partito Democratico di aver forzato, qui in Aula, l’iter di un provvedimento che altrimenti sarebbe ancora in Commissione e su cui si starebbero ancora facendo audizioni o altri giochetti per bloccarlo.
La legge adesso è qui, c’è un testo scritto e bisogna discuterlo.
Rivendico il merito delle forze che hanno fatto questa scelta.
Non prendiamoci in giro.
Ci sono voluti tre mesi per calendarizzare il provvedimento, poi si è voluto associarlo ad altri disegni di legge e si è altresì messa in campo una potenza di 170 audizioni, tutte svolte e in presenza.
Non prendiamoci in giro.
Questa legge non la volevano tutti in questo Parlamento e non so se la vogliano ancora tutti. Questo è il punto.
È certamente una legge imperfetta e allora lavoriamoci.
Avevamo detto – e l’ha ribadito il segretario nazionale del PD, Letta l’altro giorno – che siamo pronti.
Ora che la legge è in Aula siamo disponibili a modifiche, che per noi devono tenere fermi due punti.
Innanzitutto, se modifiche ci devono essere, esse non possono essere tali da togliere a qualcuno le tutele e i diritti che la legge oggi riconosce. Non possiamo discriminare tra le persone che questa legge si propone di tutelare.
Poi credo che non possiamo tornare indietro rispetto alla scelta di dare un’indicazione precisa: introdurre la discriminazione nei confronti di queste persone tra i reati d’odio, dire con chiarezza che lo Stato sta al fianco e tutela le persone più esposte e più deboli, che lo Stato è in campo per punire chi discrimina le persone per la loro condizione di debolezza e per le loro scelte.
Io credo che potremmo discutere e non penso che questa legge istituisca – come ha detto poco fa il senatore Balboni – un reato di opinione. Non penso che sia così.
Lo vogliamo chiarire meglio? Facciamolo.
Questa è una legge che colpisce chi concretamente compie delle discriminazioni nei confronti di queste persone.
Ora voglio dire con grande chiarezza, però, che noi discuteremo e, finita la discussione generale, voteremo su una proposta di non passaggio all’esame degli articoli.
Chi ha contrastato dall’inizio questa legge (non i dettagli, ma il merito di questa legge) oggi propone di non passare all’esame degli articoli.
Qualcuno si stupisce se il Partito Democratico, il MoVimento 5 Stelle e LeU, le forze che hanno sostenuto e che sostengono di più questa legge, oggi dicono che, prima di discutere sulle modifiche, ci deve essere chiarezza su questo punto. Non capisco quale sia lo stupore se abbiamo condizionato ieri la possibilità di proseguire la trattativa o la discussione di merito a questo passaggio.
Il non passaggio all’esame degli articoli vuol dire affossare la legge, vuol dire che da domani di questa legge non si discuterà più, che essa non ci sarà più.
Volere davvero questa legge e volere una trattativa oppure volerla affossare sono due cose che non possono stare insieme.
Decidete.
Questa Aula deve decidere se vuole affossare la legge o la vuole migliorare e approvare.
Questo è il punto.
Tanti ci hanno spiegato in questi mesi di essere disponibili a mediazioni, a discussioni e a trattative. Benissimo, ma che credibilità ha chi mi propone contemporaneamente la trattativa e poi mi propone e vota il non passaggio all’esame degli articoli, cioè l’affossamento della legge? Che credibilità c’è?
Ripeto che siamo pronti a lavorare per modificare questa legge, ma dobbiamo passare questo scoglio.
Discutiamo di una legge che solo noi in Europa non abbiamo (nell’Europa dei diritti e delle libertà); discutiamo di allargare i diritti e le libertà in questo Paese e di tutelare le persone. O altrimenti discutiamo di cancellare questa legge.
Le due cose non stanno insieme.
E mi aspetto che sia chiaro, a tutti i liberali che ho sentito esprimersi, che il risultato del voto che ci verrà proposto tra poco è tra cancellare la legge o non cancellare una legge che comunque tutti a parole qui hanno ritenuto di raccontare come necessaria.
Spero che la maggioranza del Senato voglia proseguire nella discussione della legge e dica alle tante persone che questa legge vuole tutelare e che guardano a quest’Assemblea che noi ci siamo, che siamo al loro fianco.
Che faccia di bronzo, questo Mirabelli…!
E’ da giugno che si chiede di procedere alle modifiche, che lui stesso finge di auspicare.
Perché non le hanno sponsorizzate, invece di rimandare il tutto ed arrivare a questo assurdo show-down?
Come si può essere così ipocriti, o incapaci, scegliete voi …?
Leggete le interviste di Provenzano e Boccia e capirete a cosa mirano …
Loro, proprio loro, hanno raggiunto l’obbiettivo di sfasciare tutto, come sempre.
Sono cent’anni che i massimalisti fanno danni su danni.
Quando riusciremo a neutralizzarli?
Difficile colloquiare con chi ti apostrova con ” faccia di bronzo, ipocrita, incapace”:potrei fare le corna, sostituire il bronzo con un materiale meno pregiato, ma odio il tifo violento da stradio e preferisco tacere. Sono contento comunque di non essere più “renziano” come il senatore Franco Mirabelli, al quale confermo la mia approvazione e stima. Evitare di discutere con tutti coloro che sono propensi al turpilochio ed alle offese, che dovrebbero essere banditi dalla nostra società civile, penso sia propedeutico alla buona educazione, e alla civile convivenza.
La mia idea può essere non condivisa ed avversata e lo stesso vale per il mio interlocutore, ma se quest’ultimo mi considera incapace, ipocrita, faccia di… e meglio abbandonare il tavolo della discussione per il bene comune. Peccato: speravo fortemente di poter continuare nel confronto, spesso difficile, delle idee con tutti/e, ma evidentemente qualcuno ha cambiato atteggiamento e considerandosi portatore di “una verità assoluta e docmatica”, preferisce l’offesa alla normale obiezione. Pazienza: tutto questo fa parte della vita ed io continuerò a scrivere quello in cui credo rispettando sempre le idee del mio prossimo senza offendere nessuno. Inoltre chiedo scusa se i miei scritti involontariamente hanno offeso qualcuno: non era nel mio intento. Le guerre sono sempre da evitare per il bene di noi umani. Buona giornata e buon inizio settimana a chi legge senza esclusione alcuna. Antonio De Matteo Milano
Caro Antonio, leggi l’articolo di Natalia Aspesi su Repubblica di due giorni fa.
Te lo coniglio vivamente.
Poi fai come ti pare.
Caro Ernesto,
grazie per i consigli inviatomi, tramite un’altra persona. Questa volta però anch’io ricorro ad una maschera ( non quella anti covid-19) per evitare conseguenze gravi ed affido la mia risposta ad un grande drammaturgo, Luigi Pirandello.
“La vita non si spiega si vive”.
Ora mi sto occupando con la mia associazione nell’ambito di un progetto guidato dall’università Bicocca, ” della invarianza idraulica”. Per essere concreto e chiaro per tutti/e, preciso. Stiamo cercando di progettare e mettere in atto un sistema per raccogliere le acque piovane nei condomini del quartiere Bicocca (MI) per riutilizzarle sottrandole alle straripanti fogne. Naturalmente le suddette piccole azioni non vogliono disturbare gli intellettuali che continuano a scrivere fiumi di parole, condite spesso con improperi, su coloro che tra il bene ed il male mandano avanti la storia del nostro umano mondo. Pace e bene a tutte/i.!! ve “lo consiglio vivamente” Antonio De Matteo Milano.
Ecco l’articolo di Natalia Aspesi al quale facevo riferimento:
Cambiamo prospettiva
“Commuove vedere le folle di giovani che riempiono le piazze contro l’affossamento della legge Zan; ci si schifa nel rivedere una parte dei parlamentari applaudire per il triste evento; si plaude ai tanti opinionisti che ovunque hanno attaccato l’orrido risultato; poi però ci si può anche chiedere: ma quante di queste persone progressiste e non hanno avuto voglia di leggere per intero sia gli articoli di legge che le modifiche che il decreto Zan voleva, vuole apportare e prima o poi apporterà?
Io ci ho provato e se non sei del ramo è una faticaccia, temo quindi che non tutti quelli che hanno protestato, o esultato, e forse persino qualcuno che ha votato o sì o no, possano addirittura immaginare che, senza la Zan, qualunque ragazzo o ragazza o altro che abbia un suo orientamento sessuale non conforme alla Bibbia, può essere impunemente randellato da chiunque ne abbia il ghiribizzo al grido di “frocio frocio” o chissà, per i fluttuanti non mi viene in mente l’insulto giusto trattandosi di cosa nuova non ancora metabolizzata dalla fantasia popolare. In apparenza la Zan non chiedeva l’impossibile, cioè aggiungere all’art. 604 bis e ter, che puniscono “chi istiga a commettere o commette atti di violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”, anche quelli sul sesso, però precisando “sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere”, e anche, e credo non c’entri col sesso, “la disabilità”.
Domanda sciocca: non bastava “sul sesso”, o “sull’orientamento sessuale”, sapendo che la parola gender, di cui io con molti altri non ho ancora capito il significato, fa imbestialire le autorità cattoliche, i profamilia e i “ci vogliono mamma e papà”?
Io me ne stavo zitta zitta perché avendo la sfortuna di essere di sinistra sin dalla nascita temevo che sussurrando il minimo dubbio sull’efficacia del balsamo Zan e sulla probabilità di ottenerne l’approvazione sarei stata bollata oltre che di Alzheimer, di fascismo, omofobia, transfobia con tutte le variabili. Variabili di cui gli antiquati binari, e pure i gay non militanti, conoscono l’esistenza ma non (non so come dirlo) il funzionamento pratico, cioè cosa, come, con chi? Insomma si vorrebbe essere più informati oltre che dalle immagini dei celeberrimi Maneskin, dalla voce di Madame, le confessioni un po’ confuse di adolescenti su Instagram, la meravigliosa serie Pose e quella illuminante che viene dal Messico, La casa dei fiori, 33 puntate di massima, simpatica confusione sessuale; oltre i nostri nipoti, che raccontano contenti delle compagne bisessuali e degli amici che alle feste arrivano con la gonna. E non solo ad Halloween.
Poi ho letto su Repubblica un articolo del professor Carlo Galli, di suprema difficile luminosa scalata, che parlando di tattica politica e di scontro ideologico, mi ha incoraggiato ad assolvermi dando nobiltà ai miei rustici dubbi. Sempre Repubblica, che ogni tanto ci azzecca, ha ospitato un articolo del più odiato e forse più intelligente dei nostri attuali politici (pardon!) Matteo Renzi, cui è stata data la responsabilità del fallimento della legge Zan e mai nessuno che si ricordi che all’antipatico senatore quando era premier si deve la sola legge positiva per gli omosessuali, cioè le unioni civili. Altro sostegno l’ho trovato in Tommaso Cerno, da me votato a suo tempo, senatore gay del Pd che non ha votato la legge, “perché scritta male e perché ne andavano discusse modifiche che l’avrebbero fatta approvare”. Io ho altri pensieri certamente prepolitici e antichi, per esempio che sia una legge soprattutto punitiva, e va bene, che però configura omo e trans solo come vittime, non in grado di difendersi, e non tiene conto che se io pestassi una non binaria direi che non sapevo che lo fosse e l’ho fatto perché aveva una maglietta con su scritto Dior e non è colpa mia se lo è.
Anche l’idea della giornata contro l’omolesbobitransfobia è plumbea, perché non trovarne una positiva? Quanto alla scuola in cui Zan vorrebbe fosse introdotta una cultura del rispetto e della inclusione anche dell’orientamento sessuale (e che tra i ragazzi dovrebbe esserci già), non so, non mi fiderei; non è che tutti gli insegnanti in quanto tali la pensino così, non è che se gli viene in classe una bimba che vuole diventare bimbo e ne parla continuamente, sa come comportarsi. Del resto in questi fatti della vita i giovani oggi sono più avanti dei genitori e dei politici e hanno le loro fonti di informazione e svago (ignorate dagli adulti) forse pericolose, forse liberatorie. Insomma si spera che la prossima Zan sarà più realistica, più positiva, più approvabile.”
Cosa si potrebbe aggiungere? Non dovremmo tutti riflettere?
Continuiamo a scrivere e cantare, mentre i problemi restano irrisolti. Io continuo ad occuparmi di quest'”ultimi e provo e riprovo a mettere in campo soluzioni. La proposta di legge Zan si poteva approvare come era già successo alla Camera e poi dopo averla vista in opera si poteva ementare, ma per continuare a riflettere in attesa, come sempre, della” perfezione ” continuiamo a predicare. Canta che ti passa diceva mia nonna. Leggete il testo della seguente canzoncina forse ci aiuterà ad essere meno teorici, soprattutto meno chiacchiere, e più pragmatici o comunque meno aggressivi e violenti. Buona giornata a chi legge Antonio De Matteo Milano
ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah
Mi aspetto mille scuse
Come sempre da te
Sei un fiume di parole
Dove anneghi anche me
Che bravo che sei
Ma questo linguaggio da talk show
Cosa centra con noi ?
Provo l’unico rimedio
Che adotto da un po’
La mia testa chiude l’audio
La storia la so
Sei fatto così
Dovrei limitarmi oramai a dirti di sì
Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore se vuoi
Se puoi, ora parla con lui, ora parla con lui, ah
Tu che gridi in un dialetto
Che non è più il mio
Io che perdo il tuo rispetto sarebbe meglio un addio
È come in un film, il classico film
Dove lei farà la pazzia
Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Vorrei fermare un’immagine
Sentirla entrare dentro di me
Un tuo silenzio più complice
Vorrei
Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Fiumi di parole, fiumi di parole tra noi
Prima o poi ci portano via
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Fiume di parole fiumi di parole, tra noi
Ti darò il mio cuore
Ti darò il mio cuore se vuoi
Se puoi, ora parla con lui
Fiumi di parole
Caro Antonio,
questo tuo tono “canzonatorio” è fuori luogo e pure indisponente. Lasciatelo dire con franchezza, come si usa tra compagni.
Vorrei che facessi mente locale sul fatto che il pasticcio del ddl Zan è capitato proprio perché i tuoi amici (ma lo sono davvero?) della Ditta PD, i massimalisti, amici del M5S, populisti “di sinistra”, e pure il democristiano Letta, preso nel mezzo, hanno rifiutato qualsiasi ipotesi di compromesso, andando a sbattere sul voto segreto, come era stato largamente previsto da chiunque capisca, anche solo un po’, di faccende parlamentari.
Questa è la nuda realtà dei fatti.
Fatti, e non “fiumi di parole”.
Buona giornata.
Proviamo a bandire il “tono canzonatorio” e gli improperi, come ” faccia di bronzo, incapace, ipocrita” e cerchiamo di discutere serenamente, cortesemente , senza sentirci compagni per forza, ma semplicemente affiliati se non attori della democrazia rappresentativa.
Certo è difficile il compromesso delle idee, ma lo diventa ancora di più se cerchiamo di far valere a tutti i costi il nostro pensiero. Peggiorerà ancora, secondo me, la situazione se insisteremo nella ricerca del capro espiatorio con offese reciproche. L’unico modo per redimere le dispute in politica è quello della votazione, dopo l’ampia discussione, per scegliere l’idea maggioritaria, Quanto sopra lo prevede la nostra democrazia rappresentativa. In sostanza è quello che è successo con il decreto-legge Zan. Il segretario nazionale del Partito Democratico italiano, Enrico Letta, non ce l’ha fatto a mettere d’accordo le varie idee sull’argomento suddetto che circolano nel PD ed ha accettato la votazione al senato, risultata negativa per la legge in discussione. Ora però può dire al gruppo intransigenti di deputati e senatori guidato da Zan, relatore del ddl, che non ci sono i numeri, come da verifica, per approvare La loro legge. Quindi bisognerà accettare le modifiche che circolavano e circolano sui mass media, per produrre una legge sull’argomento nel parlamento attuale. L’alternativa ovviamente è quella di non legiferare ora sull’argomento suddetto.
Quanto sopra, “non è la nuda realtà dei fatti”, ma semplicemente la mia idea su come si sono svolti i fatti, aldilà degli amici democristiani, comunisti, liberalsocialisti.
Coloro che si intendono di politica sanno che le polemiche sono Fumo negli occhi all’avversario, ma poi bisogna trovare una soluzione ai problemi dei cittadini/e. Io nonostante gli anni e le delusioni resto un convinto sostenitore della democrazia rappresentativa e continuerò ad occuparmi dei problemi della gente che sono anche miei. A proposito, ma raccogliere le acque piovane per riutilizzarle, sgravando le fogne, “senza canzonare” non vi sembra una buona idea.? Potrebbe essere un ottimo progetto nell’ambito del pnrr?
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU, il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. L’associazione di volontariato denominata” comitato bicocca” della quale faccio parte ci sta provando insieme con l’università Bicocca.
Io spero che gli intellettuali ci diano un aiuto e lo chiedo per iscritto precisando che non so cantare. Grazie per l’attenzione ed Un caro saluto a chi legge Antonio De Matteo Milano